Quando osservi le foto di Joel Meyerowitz, non puoi non esclamare “Questa è street photography”!
Joel Meyerowitz, 1938 è una delle icone viventi della street photography contemporanea. Dall’iniziale bianco e nero al colore, dalla ricerca del “momento decisivo” al “tutto ed ora” in cui ogni elemento della scena è importante, dove il semplice momento diviene soggetto, dove ogni dettaglio anche il più distante e insignificante racconta una storia.
Meyerowitz con i suoi scatti fa innamorare, ispira, porta ad avere un’osservazione più attenta del quotidiano; la visione fotografica di Meyerowitz è semplice e profonda, che si osservi uno still life o una delle frenetiche foto di vita newyorkese alla fine si impara sempre qualcosa.
Ecco cosa ho imparato osservando gli scatti di Joel Meyerowitz:
- Scatta al riparo: scattare da dietro finestre, angoli. oggetti, spesso ci mette in una posizione di sicurezza, al riparo e quasi nascosti allo sguardo dei nostri soggetti. Questa condizione diviene ottima per cogliere quei momenti capaci di raccontare l’intera scena
- Ama le folle: le folle sono un’occasione per scattare estremamente vicino e senza essere visti o eccessivamente notati. Le folle si muovono veloci e la gente è troppo impegnata a camminare e a districarsi per accorgersi della nostra macchina fotografica
- Scatta da punti di vista differenti: lavorare sullo stesso piano dei nostri soggetti offre punti di vista insoliti, scattare dal basso o dall’alto dona alle nostre immagini un carattere differente, inconsueto e quasi sempre interessante. Ritrarre i bambini dall’altezza di un bambino ad esempio ci permette di vedere il mondo da una prospettiva diversa da quella a cui siamo abituati e ci porta a comprendere meglio azioni, difficoltà e sensazioni.
- Interponi oggetti tra te e i tuoi soggetti: scattare attraverso oggetti, ad esempio attraverso una vetrina sporca, il fondo di un bicchiere, una tenda, una rete, ci offre sempre immagini interessanti in cui la visione viene alterata naturalmente attraverso la trama, il colore, la consistenza dell’oggetto interposto. Anche questa è pur sempre realtà, una realtà che trascende in alcuni casi nel surreale.
- Esponiti! Osa! Osare, esporsi, trovare il coraggio di spingerci oltre è quasi sempre una occasione di scoperta che nella maggioranza dei casi ci porta ad imbatterci in situazioni molto più interessanti e vere. Se ad esempio vediamo un negozio con soggetti interessanti, entriamo, non andiamo oltre ma cerchiamo di trovare sempre il coraggio di osare. Se poi non è possibile avvicinarci troppo… be’ almeno ci abbiamo provato
- Le parate, le sagre, le feste popolari offrono sempre ottimi scenari di scatto. In questi momenti di giubilo, la gente è sempre più propensa al divertimento e abbassa la soglia d’attenzione e di sospetto nei confronti di chi gira con una macchina fotografica al collo. Le cose poi diventano ancora più interessanti se riusciamo a decontestualizzare i nostri soggetti dall’evento cogliendone solo le simpatiche espressione che l’evento stesso fa scaturire.
- I luoghi raccontano. Spesso ci sono dei luoghi, che raccontano più della presenza umana. Ritrarli in maniera metodica, attenta e meticolosa porta a immagini che raccontano storie passate in cui l’azione del tempo si palesa in ogni singolo dettaglio.
- Sii Pronto. Ovunque tu sia, resta pronto, l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. Porta con te la tua macchina fotografica in ogni momento, in macchina, in ascensore, a teatro, al supermercato… ogni luogo può diventare il palcoscenico di qualcosa di interessante. Io posso dimenticare le chiavi di casa, il portafoglio, la borsa da lavoro… ma mai la mia piccola e fedele macchina fotografica.
- Nulla è Banale. Anche la scena più usuale e familiare ha qualcosa di interessante da raccontare. Se ci ancoriamo all’eclatante ci lasceremo sfuggire la dolcezza delle cose semplici, la daily life è adesso… proprio in questo momento in cui stai leggendo questo articolo… dunque scatta… nulla è banale basta saperlo leggere nel giusto modo.
- La ripetitività delle forme connette gli elementi diversi. A volte capita che il giusto gioco d’ombre, un determinato pattern, una assonanza cromatica metta in relazione oggetti completamente differenti. Il pattern diviene soggetto, la ripetitività diviene interessante, la foto trascende la realtà creando relazioni labili ed estemporanee.
- Evoca, trascendi, vai oltre. In molti scatti di Meyerowitz, è possibile osservare scene apparentemente svuotate di ogni emozione, ma che alla fine ci attraggono, ci rilassano, ci portano in altri luoghi spesso legati alla nostra stessa esperienza di vita. La fotografia in alcuni casi può trascendere dal qui e ora, in alcuni casi un momento diviene una porta d’accesso all’evocazione più ampia di sensazioni, ricordi, sogni…
- Mostra le contraddizioni. La vita reale è intrisa di contraddizioni, sociali, culturali, raziali, etiche.
avvengono in ogni istante e in ogni luogo in cui le diverse estrazioni sociali entrano a contatto. La strada, le piazze ne sono un esempio. In ogni momento tali contraddizioni, spesso dure e fastidiose tendono a manifestarsi… a noi il compito di ritrarle con brutale dolcezza… dobbiamo solo coglierle, il resto sarà fatto da loro. - Nulla ha un senso, tutto ha un senso. In una fase fotografica di Meyerowitz, è possibile osservare immagini dove sembra non esserci un soggetto fotografico principale… inizialmente si rimane spiazzati ma egualmente attratti… poi ci si rende conto che il vero soggetto è proprio l’istante di vita ritratto! E’ accaduto e questo basta a rendere la foto interessante.
- Guarda dalla parte opposta. Guardare dalla parte opposta in cui guardano gli altri, offre sempre visioni interessanti. Mostra ciò che gli altri non vedono, mostra gli sguardi di chi guarda e al tempo stesso aspetti insoliti di chi non vede.
- Il tempo regala nuove visioni. Rivedere vecchi scatti, riosservare vecchie session, offre sempre nuove chiavi di lettura derivanti dall’esperienza maturata nel lasso di tempo intercorso. Vedremo cose che prima non notavamo, vedremo oggetti ed espressioni a cui prima non avevamo dato peso e come spesso accade rivaluteremo foto che prima avevamo considerato “scarti”.
- Metti in relazione il piccolo con l’estremamente grande. la foto di un Canyon, è sempre una bella foto, una vista panoramica, un tramonto vengono alla fine percepiti come belle foto… ma se queste “infinite” grandezze vengono messe in relazione a qualcosa di effimero e di piccolo non faremo altro che chiudere il cerchio rappresentando l’ordine naturale delle cose. L’istante sposa l’eternità.
- Sfrutta i riflessi. Che sia una vetrina, una pozza d’acqua, il vetro di una macchina o l’acqua di una piscina ogni volta che ci troviamo difronte ai riflessi veniamo catapultati in un mondo parallelo, inverso, alterato, opposto, in cui lo specchio della realtà ne rappresenta un istante. Solitamente usare i riflessi dividendo la scena offre interessanti spunti di riflessione che vanno ben oltre la mera rappresentazione fotografica.
- Dividi, contrasta, spezza. Se hai una scena per metà in luce e metà in ombra, prova a ritrarla! Tali foto mostrano aspetti diversi della medesima realtà. Ombre, luci, ambienti interni ed esterni offrono visioni più complete ed interessanti, raccontano storie, inducono domande.
Si potrebbe continuare per ore, senza mai fermarsi… ogni scatto, ogni singolo scatto ci insegna qualcosa. Per chi ama la street photography Joel Meyerovitz è un autore sicuramente da prendere come riferimento, sia per ampliare la propria visione fotografica sia per comprendere come la daily life può divenire un capolavoro se saputa immortalare nel giusto modo.
alla prossima
Andrea