Il giorno che ho capito che il mio modo di vedere era “street” mi sono detto: “a quarant’anni voglio essere a New York, con una Leica a pellicola al collo e con la piena consapevolezza di come e cosa voglio raccontare con la mia fotografia!”.
Ebbene si, il 24 Maggio scorso (2018), giorno del mio 40esimo compleanno, mi trovavo a New York con la mia Leica M6 in mano, un esposimetro al collo, un flash in tasca e 6 rulli nello zaino. Alla mezzanotte, del 24 maggio camminando verso Times Square, oltre ad aver compiuto 40 anni ho completato il mio anno di “sola fotografia analogica”: un anno passato tra pellicole, chimici, scansioni e approfondimenti sulla luce… un anno che ha letteralmente cambiato il mio modo di vedere e fotografare, un anno chiave che mi ha donato una serenità di visione e di intenti come mai prima.
THE HUMAN SENSE OF LIFE
Nella vita non si arriva mai, ma penso sia importante fissare dei piccoli e reali traguardi ed impegnarsi seriamente per raggiungerli; penso che la vita come la street Photography debba essere vissuta attimo dopo attimo, nel bene e nel male, penso sia necessario cadere per comprendere cosa significa rialzarsi, penso sia importante sbagliare per imparare dai propri errori, penso che bisogna avere un pizzico di follia per osare e di umiltà per mantenere un contatto vivo col mondo che ci sta attorno.
Una volta ho scritto un articolo su come superare le proprie paure in street photography; oggi a quarant’anni ritengo la “Paura” una compagna di vita” che mi ha salvato dagli eccessi, facendomi superare situazioni pericolose e proteggendomi da quella mia folle adrenalina che ogni volta che i miei occhi vedono qualcosa di interessante mi pervade così intensamente da farmi perdere la testa.
E allora oggi trovo il coraggio di fermarmi nel bel mezzo della strada lungo la Broadway per fotografare le linee convergenti dei grattacieli, trovo il coraggio per avvicinami agli sconosciuti ed illuminare la loro anima con il mio flash e avventurarmi nei sobborghi dimenticati di una città che sulla intraprendenza umana ha retto le proprie lodi e sull’illusione di una vita migliore le proprie fondamenta.
Oggi di ritorno da New York sono in pace con me stesso, non mi importa di arrivare da qualche parte ma solo di continuare ad essere me stesso e raccontare ciò che vedono i miei occhi, a mio modo, senza filtri e senza remore finché mi sarà dato del prezioso tempo in questa terra.
Grazie a tutti coloro che continuano a leggere fotostreet.it e ad interessarsi della mia bislacca visione del mondo.
Andrea
Andrea, davvero complimenti!
Quando scrivi… “un esposimetro al collo”..esattamente di cosa si tratta?
Grazie
Ciao Fabio, GRAZIE!
Per esposimetro al collo, intendo proprio il fatto che sono solito utilizzare un’esposimetro esterno per misurare la luce, questo mi permette di avere piena coscienza delle condizioni luminose e delle differenze in stop tra le zone di luce e quelle di ombra. Dato il frequente uso, porto a tracolla questo piccolo oggetto in modo tale da averlo sempre a portata di mano 😉
Grazie ancora per leggere fotostreet.it
Alla prossima!
Andrea
ciao Andrea che ottiche usi sulla M6
Ciao Claudio,
in questo momento monto un 21mm f4 e un 35mm F1,4 Voigtlander.
Complimenti Andrea
Grazie Angelo 😉
Bravissimo Andrea!