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“Fotografare di notte? Senza flash  o cavalletto? Impossibile!”
Nooooo che schifo questa foto è piena di rumore!
Mannaggia è tutto nero!

Quante volte abbiamo sentito o pronunciato queste parole? Be’ sicuramente almeno una volta nella vita; magari abbiamo chiamato il “rumore” digitale, grana oppure puntini… ma alla fine abbiamo sempre avuto la tendenza a percepirlo come un qualcosa di assolutamente deleterio per i nostri scatti.

Per “rumore” digitale si intende:

“una variazione casuale (non presente nell’oggetto fotografato) della luminosità o delle informazioni sul colore in immagini (…) Il rumore dell’immagine è un indesiderato sottoprodotto dell’acquisizione di immagini che aggiunge informazioni scorrette ed estranee. (…) Il significato originale di “rumore” era e rimane segnale non desiderato.”

[fonte Wikipedia]

In base a quanto definito e in base alla nostra prima percezione, il rumore dovrebbe essere qualcosa di “negativo” da evitare, magari acquistando l’ultimo modello di fotocamera con una gestione pazzesca e migliorata degli alti ISO. MA PERCHE’MAI?

Il rumore digitale tende ad aumentare in modo proporzionale all’incremento degli ISO; potremmo fare un equivalenza con gli ASA di una pellicola fotografica e alla grana derivante dal successivo sviluppo. Quando siamo in strada specie di sera siamo obbligati, per ovvie ragioni,  ad alzare gli ISO e dunque in alcuni casi ad avere immagini “molto rumorose”; tuttavia ciò non significa che le immagini siano delle pessime immagini… anzi!

PERCHE’ AMO IL RUMORE DIGITALE

Io adoro il rumore digitale, specie nella street photography; se trattato correttamente mi permette di dare un mood alle mie immagini molto più emozionale. Ecco cosa mi piace di una immagine rumorosa, quando è sviluppata correttamente:

  1. Ha una maggiore profondità e un maggior realismo
  2. Presenta un  piacevole effetto nelle transizioni tra zone luminose e zone in ombra
  3. Mi permette di mostrare aspetti poco “fotografati” in quanto in condizioni limite
  4. Se il file è virato in bianco e nero [nel 90% dei miei casi], assume un carattere documentativo e “Urban”

COME TRATTARE IL RUMORE IN STREET PHOTOGRAPHY

In street photography spesso accade che per congelare un momento, abbiamo la necessità di mantenere dei tempi di scatto più alti rispetto a quelli corretti derivanti dal diaframma in uso; per esempio se la condizione di luminosità mi impone, per una giusta esposizione con un diaframma F4, un tempo di 1/10 di secondo, converrete con me che se le persone si muovono sarà impossibile ottenere uno scatto non mosso.

Per risolvere il problema, devo alzare i tempi almeno fino ad un tempo di sicurezza, che solitamente deve essere uguale e non inferiore alla lunghezza focale utilizzata. Ad esempio per un 100mm è di 1/100, per un 20mm di 1/20 e così via. Io non amo scendere sotto 1/60 di sera e 1/125 di giorno. Ovviamente diminuendo i tempi di scatto andremo a sottoesporre la nostra foto! A questo punto entrano in gioco gli ISO… alziamo questi di un numero di stop pari alla variazione dei tempi (es scatto corretto 1/15 a iso 400  F2,8 -> push a 1/125  f2,8 iso 800) et Voilà abbiamo compensato la nostra foto… ovviamente con una quantità di rumore più o meno superiore.

ECCO COME SCATTO DI SERA

Preferisco scattare in manuale, imposto il diaframma, il tempo ai valori desiderati e gli ISO in automatico fino ad un tetto massimo di 3200 e alcune volte anche 6400; questo anche perchè la mia fotocamera mi permette di ottenere immagini ancora leggibili ad alti iso. A questo punto procedo con la mia session sapendo che poi dovrò trattare il rumore in fase di sviluppo. Infine imposto la lettura esposimetrica su spot e la misuro sulle luci o al massimo sui toni medi; questo mi permette di ottenere ombre profonde e poco rumorose.

POST PRODUZIONE DEL RUMORE

Post produrre foto rumorose non è complicato, i miei scatti sono prevalentemente in bianco e nero e il rumore si sposa molto bene con il tipo di conversione che applico. Intervengo sulle curve e nello specifico su ombre e luci in modo tale da trovare il mio mood. Se il rumore è molto elevato e causa artefatti cromatici, allora in Lightroom eseguo due semplici operazioni:

  1. Applico una riduzione del rumore agendo sui relativi cursori
  2. Aggiungo rumore tramite la paletta filtri per ripristinare l’omogeneità dell’immagine

Il risultato è quello di immagini con un aspetto molto più simile a scatti analogici che digitali. Ovviamente, i puristi della fotografia storceranno il naso, ma nel mio modo di fotografare ritengo che il contenuto e la forma abbiano una rilevanza maggiore rispetto all’assenza di rumore e perfezione dei dettagli.

Ecco una serie scattata recentemente di notte durante una festa locale. L’unica illuminazione derivava dalle luci delle bancarelle e devo ammettere che tale condizione si è rilevata particolarmente stimolante.

Alla prossima.
Andrea

 

2 Comments

  • Camillo ha detto:

    Andrea, approfitto di questo post per farti i miei complimenti per il tuo blog e i tuoi articoli, veramente ben fatti e utilissimi per il genere street e non solo. Mi sto affacciando su questo genere da tempi recenti, ho letto vari testi sacri (alcuni anche da te citati) e frequentato corsi e workshop. Naturalmente ogni tanto fotografo pure 😉 Vedo che il tuo stile street è con un B&W molto marcato e contrastato, neri profondi ed esaltazione dei bianchi. Scatti inoltre molte situazioni comuni di strada, non solo cercando la situazione particolare, l’affinità o il contrasto tra elementi della scena, insomma lo scatto speciale e irripetibile. Ho interpretato così il tuo stile, ma senza presunzione, potrei anche aver sbagliato. Comunque ho appreso molto leggendoti e guardando i tuoi lavori. Grazie. Un saluto

    • Andrea Scirè ha detto:

      Ciao Camillo, grazie per aver scritto.
      Non associerei uno stile alla modalità di sviluppo, alcune foto vengono pensate in bianco e nero altre a colori. Quello che mi fa decidere la futura presentazione di un’immagine é la scena del momento… In altre parole se desidero uno scatto in bianco e nero penso in bianco e nero, mi concentro in tal senso e i colori scompaiono. Se voglio foto a colori allora vedo in modo completamente diverso e il mio occhio sta attento ad altre cose.

      Nel b&w posso poi sviluppare con il metodo zonale e bilanciare tutte le sfumature o diventare aggressivo ed appiattire i toni di grigio riducendo il numero di zone, le foto diventano più dure e contrastate…chi decide è quasi sempre il contenuto.

      Per quanto riguarda i contenuti, hai pienamente ragione. Adoro le situazioni comuni, penso che la banale vita di ogni giorno sia eccezionale in quanto tale; non cerco la foto da “wow” ma quelle espressioni di vita quotidiana che caratterizzano luoghi e persone, mi soffermo su gesti, atteggiamenti, usi che rendono uniche le persone e gli ambienti in cui vivono.

      Grazie ancora per il tuo commento e per leggere Fotostreet.it
      A presto
      Andrea

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