Avete sviluppato le vostre pellicole? Avete ottenuto i vostri negativi da un service di sviluppo? E adesso?
Adesso vi ritrovate dei bellissimi negativi, magari delle stampe 10×15 e un cd o supporto digitale con la scansione di massima delle vostre immagini…. mi chiedo… è proprio questo quello che desiderate per la vostra fotografia?
Volete proprio che quel bellissimo viaggio nella fotografia chimica
si estingua in risultati approssimativi?
Be io ho detto no, già da diversi anni!
Ogni volta che ho delegato la scansione dei negativi ai vari service di sviluppo, specie per i negativi in bianco e nero, affidandomi a sviluppatori locali, mi ritrovavo, alla fine, immagini di media/bassa risoluzione, senza una cura dettagliata dei toni (solitamente tutti toni medi) e con aree a mio avviso recuperabili completamente andate… insomma quello che vedevo da tavola luminosa (ne parleremo in qualche altro articolo) non corrispondeva a quello che vedevo nelle immagini digitali fornitemi dal service di sviluppo.
Vi chiederete…è giusto mixare la fotografia Chimica con il digitale?
I puristi dell’analogico, grideranno all’eresia… un negativo va stampato in camera oscura, punto e basta!
Su questo concordo con loro fino ad un certo punto… è anche vero che nei tempi moderni la fruizione della fotografia è 99% digitale, molti service di stampa fine art richiedono un file digitale, per stampare con le mie stampanti fine art ho necessità di file digitali… e poi se il progresso tecnologico ci ha dato vantaggi nell’uso del digitale perchè non sfruttarli?
Insomma, per dirla tutta, sono un fautore della scansione, anzi la considero un ELISIR DI LUNGA VITA!
Se il negativo permane nel tempo, la tecnologia di scansione si evolve con il progresso… in altre parole se con uno scanner pellicola nel 2000 si ottenevano super file da 1600px oggi francobolli… nel 2023 ottengo l’equivalente in dimensioni di un medio formato… oltre 12679px! Ma il negativo è sempre quello!
Grazie alla scansione, oculata, attenta e corretta, oggi riesco a rendere attuali anche scatti molto vecchi… mentre sono assolutamente ridicole (per dimensioni) quelle foto scattate con le mie primissime digitali!
QUALE SCANNER?
IL MIO PRIMO SCANNER…
Il mio primo scanner vero per pellicola 35mm è stato un Plustek OpticFilm 8200i . Un ottimo scanner che ancora oggi consiglio a chi inizia. L’unica cosa che odiavo era il caricamento manuale uno ad uno… credetemi quando avete 10 rulli da scansionare e ogni scansione vi dura circa 2 minuti… necessiterete di ben 12 ore per completare il processo; non potete nemmeno allontanarvi troppo perchè l’avanzamento è manuale (scansione dopo scansione) e ogni 6 scatti dovete ricaricare una nuova striscia di pellicola.
Ho avuto questo scanner per un paio di anni, durante i quali ho indagato sulle caratteristiche della scansione fotografica, ho compreso come funziona l’infrarosso nel colore e come il pigmento tende a depositarsi sulla pellicola in funzione delle zone di luce e di ombra. Ho avuto modo di testare anche i vari softwares studiandoli e cercando quello che più si addiceva alle mie necessità (vedi sotto)
Insomma, 2/3 annetti in cui pian pianino, ho indagato e compreso come ottenere il file digitale che desideravo a partire da una specifica pellicola.
COSA USO IN QUESTO MOMENTO
Successivamente, aumentando la mole di pellicole da scansionare, sono passato agli scanner piani di fascia alta, unico esemplare oggi a mio avviso valido Epson V850 Pro.
Con questo scanner, complicato da padroneggiare, ma veloce ed efficiente, ho velocizzato di moltissimo il mio workflow… è vero sono iniziate le lotte contro pelucchi e le mie stesse impronte… ma in poco tempo è divenuto un rito di pulizia molto piacevole e rilassante.
EpsonV850 Pro mi permette di montare tutti i formati dal 35mm al medio formato fino alle lastre. Per il 35mm ogni griglia monta 18 frame, dunque, una volta definito il tipo di acquisizione, corretto i toni, (anche foto per foto), avvio la scansione e saluti e baci… dopo poco meno di un ora ho già tutto rinominato e archiviato in cartella e procedo con la seconda lastra.
Insomma, pur non essendo uno scanner a tamburo (oggi rarissimi, costosissimi, ma dalla qualità impareggiabile) questo scanner mi permette di ottenere risultati soddisfacenti sia nella successiva gestione digitale che in fase di stampa.
LA SCANSIONE: L'ELISIR DI LUNGA VITA
La scansione è un universo parallelo, così come la stampa… i risultati non sono sempre scontati, ma credetemi, incrementa il livello di conoscenza fotografica enormemente!
Da quando scansiono ho migliorato:
- La mia gestione delle luci e delle ombre
- Il controllo delle aree sovraesposte
- La qualità della mia fotografia notturna
- Il controllo del mio flash
- Il controllo dell’esposizione di ogni pellicola usata
- So sempre quanto posso spingermi oltre e tirare uno scatto
- Ho una migliore conoscenza della dinamica di ogni pellicola da me usata sia B&W che Colore
Oggi nel 2023, continuo ad usare il mio V850 con soddisfazione, il mio workflow fotografico è molto fluido e gratificante e per certi versi si è definita una ritualità rilassante, che incrementando il tempo di visione e analisi di ogni singolo scatto effettuato, mi permette di godere, ancor una volta, delle emozioni vissute durante lo scatto.
Nulla a che vedere con la frenetica visione degli scatti digitali.
NOTA SUI SOFTWARES…
L’uso dei software di scansione non è così scontato! Ahime, non ricordo più quante nottate mi sono fatto a comparare le stesse scansioni tra più software… alcuni andavano meglio nei contrasti, altri nella gestione della grana, altri nella nitidezza… insomma… quando ogni volto riuscivo a trovare una quadra, arrivava il nuovo rullo e partivo da zero.
In linea generale oggi gli unici che mi sento di consigliare sono 3: Silverfast, Epson Scan e Vuescan – i quali essendo basati su algoritmi diversi, interpretano le acquisizioni in modo diverso, in altre parole: stesso file, stesse impostazioni e ottengo tre scansioni distinte per profondità dei neri, livello di dettaglio, grana e nitidezza.
Epson Scan
Epson Scan, semplice, privo di fronzoli con non eccelsa nitidezza, ma recuperabile, e con una gestione minimale dei parametri… acquisite un negativo neutro aggiustando un po’ la luminosità e poi gestite il tutto in camera bianca.
Silverfast
Silverfast lascia l’intuitività a casa, ha un’interfaccia estremamente complessa e sbagliare acquisizione è veramente molto probabile. Se poi utilizzate la doppia scansione, allora armatevi di buona pazienza perchè un rullo lo scansionate in più giorni.
Vuescan
Vuescan, che uso attualmente, è il giusto compromesso tra la velocità di Epson e la qualità di Silverfast. Ho pagato il software circa 5 anni fa e ancora ogni settimana mandano gli aggiornamenti. Insomma, società seria, qualità e compatibilità assoluta, risultati molto interessanti.
In ogni caso, il 90% delle mie scansioni sono negativi in bianco e nero (Kodak Trix 400), spesso estremamente tirati. Dunque è sempre meglio provare i vari software e preferire quelli più in linea con il proprio flusso di lavoro e le proprie preferenze.
Mi sa che mi sono un po’ dilungato…
per oggi è tutto… alla prossima!
Andrea