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Ancora l’ennesimo festival della street photography? Ancora l’ennesimo appuntamento con gli street photographer del momento, i soliti workshop su cos’è la street photography e qualche Talk strampalato su come si fa street?

Be’ questa volta mi sa di no…
Questo Festival promette ben altro!

Nella suggestiva cornice del Forte di Santa Tecla di Sanremo, dal 23 giugno al 02 luglio 2023 si svolgerà la prima edizione del “SANREMO STREET PHOTO FESTIVAL”. Una 10 giorni ricca di incontri e suggestioni che vedranno come assoluta protagonista la fotografia contemporanea di strada in molte delle sue più interessanti declinazioni.

Si cercherà insomma di offrire una più ampia visione della STREET PHOTOGRAPHY, declinata non solo come  “Genere Fotografico” ma anche come “Approccio Autoriale alla Fotografia”

ALL YOU CAN STREET

Il Festival prevede Workshops, Presentazioni editoriali, photowalks autoriali e 4 tavole rotonde, trasmesse in diretta streaming da HANGAR FOTOGRAFICO (Partner Tecnico) in cui ci si confronterà su specifiche tematiche, con la moderazione di Attilio Lauria,  Sonia Pampuri, Fabiola Di Maggio e Michele Di Donato.

Io sono stato invitato, insieme a Umberto Verdoliva e Massimiliano Faralli, Domenica 25 Giugno dalle 10:30 alle 12:30 a partecipare ad una tavola rotonda sull’importanza della “Cifra Autoriale” nella street photography contemporanea e di come l’approccio Street possa divenire un medium per mettere in luce le proprie visioni attraverso uno sguardo creativo e personale.

Questo open forum si propone dunque di fare il punto sullo stato dell’arte della street, coinvolgendo alcuni fra i maggiori autori Italiani di street photography, photo editors, giornalisti e critici.

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PERCHE’ FARE UN SALTO A QUESTO FESTIVAL?

Se amate la fotografia di strada e ne fate “uso” come medium di espressione visiva, se amate il suo particolare e unico approccio o semplicemente se volete confrontarvi con visioni diverse… Sanremo Street Photo Festival è il posto giusto per celebrare l’inizio dell’Estate con chi condivide la vostra stessa passione!

Io? Ci sarò… arriverò Venerdi 23 Giugno.
Pronto a scambiare quattro chiacchiere e magari fare qualche scatto insieme.

Vi aspetto!

6 Comments

  • Walter ha detto:

    Si, Andrea…
    …capisco bene quello che intendi, e so bene che lì, a Sanremo sarai immerso in un “mare” di sensazioni contrastanti…

    … sarai immerso in una miriade di immagini, e faticherai non poco a “pulire” la tua mente dal “caos” che ti investirà… faticherai a sciogliere i “nodi” che quel caos comporta… ti “aggrapperai” mentalmente alle “ricerche visive” che (certamente degne di nota) ti rassicureranno sul fatto che una qualche “street photography” c’è, ed esiste ancora… ma ti troverai costretto (temo parecchie volte) a storcere il naso davanti ad evidenti casi di “vorrei ma non posso…”, rendendoti poi conto che la metafora “storcere il naso” è solo un eufemismo, la frase che ti scoppierà dentro sarà “non ci siamo proprio “…

    …sarai travolto da migliaia di parole che, come spesso accade, in alcuni casi ti daranno conferme senz’altro positive, ma in molti altri casi, ti “rosicchieranno dentro”…
    …vedrai l’enfasi di determinati autori che si ergeranno a “vessilliferi” di un modo di concepire la “street photography” che non corrisponderà affatto al tuo… ti chiederai se la loro visione non sia, o non possa essere, una “variante” più o meno “accettabile”… e, dal momento che sei sicuramente “cauto” nei giudizi, senza la certezza di coloro che usano un sistema più “tranchant” nel valutare, lascerai il tuo pensiero su quei lavori “appeso” in una sorta di “limbo”… su quella lunga e sottile linea “grigia” che costituisce, di fatto, il confine “borderline” tra due mondi…
    …poi, ci ripenserai…e, più le rianalizzerai, meno ti convinceranno…

    Fortunatamente ci saranno autori che presenteranno immagini interessanti e, una parte di “Street Photography” la respirerai comunque…
    …su alcune cose non avrai dubbi (in un senso, o nell’altro…), su altre ti soffermerai e forse farai una scissione mentale tra elementi comunque interessanti, come una “progettualità” e una “qualità fotografica” poco discutibili…e la logica di quella “visione” che di attinenza con la “street photography” ne ha molto poca…o non ne ha per niente.

    Potrebbe venirti in mente di approfondire quella “logica”, di cercare quello “spirito”, di cercare quella “matrice”, quel senso, quella “peculiarità di base” che in quelle immagini, non trovi…
    … cercando tra quelle ricerche visive… potresti vedere:
    …della ritrattistica… punto.
    …del ritratto ambientato…
    …del reportage urbano…
    …del reportage di viaggi…
    …del reportage sociale…
    …ecc…
    …ecc…
    …ecc…
    …e potresti contrapporre ciò che vedi al significato di “street photography”, quello vero, quello profondo… col “peso” che lo “spirito” di questo fantastico genere deve avere…
    … quello “spirito” che troppo spesso manca…
    … ma che quando c’è, va sempre… “oltre”, arriva alla vera essenza…
    … quello che non si appoggia su immagini o ricerche assimilabili a forme di ritrattistica varia o di reportage vario (che hanno la loro sicura valenza, ma in contesti diversi, dedicati e diversi)…
    …quello sul quale lo sguardo “vibra” davvero, quello che ti colpisce, ti accarezza, ti scuote e ti arriva davvero all’anima…donandoti un’emozione…

    Poi, dopo il festival tornerai a casa e penserai nuovamente tutto…ho letto che ti piacerebbe poi confutare le mie parole , esclamando “ho visto street” e “ho respirato street”…
    …te lo auguro Andrea, te lo auguro davvero, sinceramente…
    … certamente ne avrai vista, certamente ne avrai respirata…non ho dubbi su questo…
    … certamente, tuttavia, in diversi casi…non ne avrai vista… l’avrai cercata anche lì, con tutte le possibilità che vorrai dargli, ma non la troverai, ne sono certo…

    Il bilancio finale sarà sulle “percentuali”, sulle quali… aspettiamo, come lettori un resoconto, se vorrai comunicarcelo.

    • Andrea Scirè ha detto:

      Vedremo… sicuramente sarà mio DOVERE comunicarlo a tutti i lettori in modo schietto e limpido. Se le tue parole saranno profetiche, ahimè vorrà dire che non solo ammetterò la scarsità di visione o meglio l’enorme confusione di genere, ma sarò quasi obbligato a rendere pubblica quell’opera di riflessione critica e analitica che nel tempo, con una “fame” sempre appasionata, tanto studio e dedizione, mi ha permesso di portare un pizzico di chiarezza nella mia mente e nel mio sguardo.

      A presto… intanto se riesco, prima del festival pubblicherò la mia visione critica sulla foto vincente dei single shot, e penso che anche li ci sarà da discutere.
      Grazie per i tuoi commenti. Un valore aggiunto alla qualità di questo blog.

  • Walter ha detto:

    Ciao Andrea,
    Leggendo la risposta, dal “tuo” punto di vista…la capisco.
    Mi vedo tuttavia costretto a riprendere un passaggio di questa tua risposta per evidenziare un punto di vista diverso…quando scrivi:

    “Sul fatto che se ne vede sempre meno, intesa come l’intendiamo noi, è anche vero, ma è anche vero che in questo festival sono contemporaneamente presenti oltre 15 autori ben conosciuti ognuno con una visione, una progettualità e una qualità fotografica poco discutibile.”

    … quando scrivi questo passaggio…non dubito affatto che tu ritieni la progettualità e la qualità fotografica di tutti gli autori “poco discutibile”…
    …io, invece faccio diversi “distinguo” tra gli autori…
    …conoscendo l’opera di parecchi di loro, sono costretto a fare diverse distinzioni, non tanto per la “progettualità” o per la “qualità fotografica” (per usare i tuoi termini) dei loro lavori (che può anche esserci…)… quando proprio per la “visione” in chiave “street”, per l’attinenza, o meglio, per la “non attinenza” (virgolette d’obbligo) della fotografia di diversi di loro alla Street Photography.

    Senza fare dei nomi…che potrebbero innescare dibattiti e discussioni inutili che non porterebbero a niente… posso dirti che ritengo la fotografia di alcuni autori presenti al festival, dei gran begli esempi di “street photography”…ma, parallelamente, ritengo (sempre “parere personale” sia chiaro) la fotografia di diversi altri, decisamente lontana dalla “street photography”…
    …ne manca la logica, lo spirito, la peculiarità di base di una “matrice” che (ancora parere personale) è per me imprescindibile per attribuire il nome “street photography” a una fotografia e/o a una selezione di fotografie.

    Come ti ho scritto nel precedente commento, e in commenti ad altri articoli, pur non potendo forzatamente “codificare” il genere, determinate distinzione andrebbero sempre fatte… altrimenti tutto è “street photography”, tutto diventa “street photography” e nessuno può discutere sulla logica e la peculiarità di base di un genere affascinante ma decisamente molto molto complesso… tutto diventerebbe street…e sappiamo fin troppo bene che… NON è così.

    Apprezzo la “Street Photography” di alcuni degli autori presenti al festival e sarebbe un piacere vederla (o rivederla), ma non posso apprezzare la fotografia di altri autori presenti al festival, da loro presentata come “street photography”, anzi, avendola già vista in altri contesti, quella “erronea attribuzione” (sempre parere personale) mi dà decisamente “fastidio”, conseguentemente mi dà “fastidio” scorrere nelle sale, e vedere quelle fotografie, immagine dopo immagine, in un festival di Street Photography…
    …le stesse immagini, le stesse ricerche fotografiche, inserite e presentate in altri contesti, altre tematiche fotografiche ecc. senza la dichiarata “attribuzione” a questo genere sarebbero probabilmente viste (ancora parere personale) in modo diverso, con una “valenza” diversa…ma così, in un festival di Street Photography…NO!

    Dal momento che la visione del Festival non è scindibile per autori (e se uno va a vedere un festival non sarebbe nemmeno giusto scegliere cosa vedere e cosa no…), come ho già scritto nel primo commento, c’è da pensarci… ma da pensarci bene bene.

    • Andrea Scirè ha detto:

      Non sai quanto apprezzo la tua risposta! Critica al punto giusto, garbata e mai polemica. Ce ne fossero di “scrittori” come te, il senso di questo blog sarebbe ancora più centrato.
      Mi piacerebbe, magari al mio rientro da Sanremo, dopo aver preso reale visione critica di quanto avverrà nel corso di questo Festival confutare le tue parole esclamando “HO VISTO STREET, HO RESPIRATO STREET”, ma tutto è da vedere… anche se sarebbe il massimo, passeggiare insieme per le mostre e confrontarci come si suol dire “a caldo”.

      Come lettore saprai quanto io eviti Festival ed eventi… diciamo in genere le occasioni mondane… ma l’invito a sedermi a quel tavolo è stato per me irresistibile.
      Me ne pentirò? Se ne pentiranno? Probabilmente no, in quanto gli interlocutori oltre che Fotografi, sono piacevolissime persone e il confronto è sempre cosa buona.
      Certo è che il mio post-festival sarà come solito mio fare, schietto e privo di “addolciture”… se non vedrò street, chiederò lumi in diretta 🙂 e poi su questo blog.

      A presto 😉

  • Walter ha detto:

    Apro questo commento con una premessa fondamentale e doverosa:
    L’argomento è importante e delicato e qualcosa verrà messo in discussione, ci tengo pertanto a precisare che questo scritto non ha la pretesa di una “verità assoluta” ma e solo ed esclusivamente una personale opinione dello scrivente (condivisa da moltissimi autori, critici e curatori ecc, ma comunque solo una personale opinione).

    Veniamo alla domanda citata nell’articolo:

    Perché fare un salto a questo festival?

    È una domanda quasi retorica, mi sembra più interessante la domanda opposta:

    Perché non andare a questo festival?

    Partendo dal fatto (incontestabile) che la partecipazione, il raffronto, il dialogo, lo scambio di opinioni, il dibattito, l’eventuale divergenza su determinati temi e i conseguenti tentativi di trovarvi punti di convergenza ecc… rappresenta un dato comunque positivo, che in un modo o nell’altro fa “crescere” sempre e comunque… si capisce bene la retorica… è sempre interessante andare ad eventi come questo.

    C’è però un passaggio, in questo articolo, per la presentazione del festival, che nel chiaro “intento positivo” sullo “scopo”, potrebbe nascondere una “teorica” criticità (cito testualmente):

    “Si cercherà insomma di offrire una più ampia visione della STREET PHOTOGRAPHY, declinata non solo come “Genere Fotografico” ma anche come “Approccio Autoriale alla Fotografia””

    È indubbio che l’intento è “positivo”, che gli autori (e i partecipanti) del festival esprimono questa intenzione come un “valore aggiunto”… tuttavia io ci vedo una precisa, nitida, anche se “teorica” criticità.

    La “Street Photography” è uno dei generi fotografici più difficili e complessi…forse è perfino “il più difficile”.
    In tanti hanno cercando di “codificarlo” … scoprendo poi che una codifica del “genere” è altrettanto difficile, se non impossibile…
    Ciò nonostante, più ci si allontana da una “matrice” (concetto da sviluppare, sempre che sia il caso, in altri commenti), e più si perde di vista uno “spirito” fondamentale per fare “street”… più ci si mette di tutto, ci si accetta di tutto e di più, e più si snatura la “logica e la peculiarità” più intrinseca e profonda di questo straordinario “genere fotografico” (le virgolette sono d’obbligo perché… è molto di più di un “genere”).

    I festival sulla “Street Photography”, le mostre, gli incontri con l’autore, le conferenze, i dibattiti ecc. sono cresciuti in modo impressionante negli ultimi 15 anni …
    …seguendoli, ci si accorge di come la “deriva” che in tanti (troppi) hanno fatto prendere a questo “genere”…abbia portato chi si affaccia e chi si è affacciato negli ultimi anni a questa Fotografia, a prendere e seguire “direzioni” quantomeno “discutibili”…

    Molti di coloro che si sono allontanati dalla “matrice”, hanno seguito “approcci autoriali” (per usare, appunto, il termine di quel passaggio) teoricamente “connessi” o “legati” o “assimilabili” alla “Street” (tutto da dimostrare), e hanno sostenuto e difeso la loro “visione” della street fino ad arrivare ad “insegnarla”… contribuendo ad ampliare la “deriva”.

    Il risultato di questa “deriva” è che nei festival di “Street Photography”, nelle mostre, negli incontri con l’autore, nelle conferenze, dibattiti ecc… di “Street Photography” (vera) se ne vede sempre meno.

    Pertanto, dopo diversi e vari Festival del “genere” …forse andare a vederne un altro…?!

    Ecco il senso della domanda rovesciata:

    “Perché non andare a questo festival”?

    … c’è comunque da pensarci…

    • Andrea Scirè ha detto:

      Ciao Walter e ben ritrovato!
      Innanzitutto, spero di incontrarti a questo Festival, io arriverò il venerdì sera e rimarrò Sabato e Domenica con famiglia a seguito.
      Magari sarà l’occasione di scambiare quattro chiacchiere davanti ad un caffè!

      Non discuto sulla codifica del “genere” , in quanto come già discusso in altri nostri scambi, sai benissimo che la pensiamo quasi allo stesso modo, ovvero che nella street non vi sono “paletti” e dunque qualunque tentativo di codificarla e inserirla in un contesto governato da regole e regolette sarà destinato a fallire.

      Concordo con te anche quando scrivi “ci si accorge di come la “deriva” che in tanti (troppi) hanno fatto prendere a questo “genere”…abbia portato chi si affaccia e chi si è affacciato negli ultimi anni a questa Fotografia, a prendere e seguire “direzioni” quantomeno “discutibili”…

      Gli ultimi anni hanno sporcato la street con lucro, interessi, faziosità e chi più ne ha più ne metta! Ma anche questo pensiero è palese nell’apertura di questo articolo. Sul fatto che se ne vede sempre meno, intesa come l’intendiamo noi, è anche vero, ma è anche vero che in questo festival sono contemporaneamente presenti oltre 15 autori ben conosciuti ognuno con una visione, una progettualità e una qualità fotografica poco discutibile. Mai, a mio avviso, un festival della street italiano, ha messo sul piatto, fregandosene delle divergenze e dei così comuni contrasti autoriali, così tanti streepher.

      Le mostre, ci saranno, ma concorderai con me che quelle fanno sempre bene!
      Incontri con gli autori? Ni… più che altro passeggiate amichevoli con gli autori con una macchina fotografica al collo… in una sorta di compartecipazione live alla fotografia estemporanea.
      Dibattiti? No…. meglio chiamarle Tavole Rotonde, che non avranno la pretesa di dare risposte, ma di smuovere le acque e le coscienze e di trattare, forse ad un livello più filosofico e alto la street PHOTOGRAPHY.

      Perché NON andare a questo festival?

      Perché si rischierebbe di sgretolare i capisaldi canonici della propria street o di come essa sia stata intesa, in modo deviato, fino ad oggi. Perché si correrebbe il rischio di incontrare per strada o sedersi a cena con uno streepher più o meno noto e parlare fino a notte fonda di quanto prima di essere STREET photography sia PHOTOGRAPHY che fa bene al cuore. E non per ultimo, perché si rischierebbe di perdersi tra le stradine di una delle più belle città d’Italia e addirittura si potrebbe incappare in qualche situazione ricca di attimi interessanti…

      Almeno… queste sono le premesse; E’ il primo festival di Sanremo, magari sarà un SUCCESSO magari, no… io ci vado!
      Insomma…. Come dici te… c’è da pensarci. 🙂

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