Fotografare in strada, significa sgombrare la mente dai propri problemi e dalle proprie preoccupazioni e iniziare a vedere il mondo esterno come uno spettatore. Solitamente facendo così riesco a carpire aspetti della vita che solitamente non vedo: sguardi, imbarazzi, malumori, attimi di gioia mi scorrono davanti e io devo solo prenderli, catturarli con un semplice clic.
IL BLOCCO
A volte questa capacità, mi sfugge.
Pensieri, problemi, rancori, giornate nere, dolori… non so cosa sia, ma certe volte mi blocco. Inizio a non vedere più, e le foto che ottengo sono solo “immagini” prive di contenuto e spesso anche di forma.
COSA FARE?
Allora, in questi casi, l’unica cosa da fare è rassegnarsi… si proprio così… inutile combattere contro un calo di sensibilità fotografica… bisogna aspettare tempi migliori e concentrarsi su tutto ciò che arricchisce la nostra creatività: leggere libri, navigare tra i blog dei fotografi che amiamo, osservare foto di qualsiasi tipo su flickr… insomma bisogna nutrirsi di immagini, sensazioni, atteggiamenti… e alla fine come per magia, ci ritroviamo nuovamente carichi.
Personalmente considero questi momenti come “attimi di travaglio interiore” che quasi sempre alla fine portano comunque ad un accrescimento personale…
— a presto.
Ciao trovo i tuoi post sempre più interessanti , i tuoi consigli e le tue esperienze utili per una buona crescita mantenendo integra la passione iniziale per questo tipo di fotografia.vedi , spesso la voglia di fare e farsi vedere (soprattutto agli inizi) soffoca quella di conoscere e dare un senso a ciò che facciamo , ma leggere guArdAre ed ascoltare foto ed esperienze di chi condivide con te questa cosa ti fa ricordare anto e’ importante darsi prima degli obbiettivi!
Quindi…..OTTIMO LAVORO!
Cristian.
Thanks 🙂