Qualche tempo fa, durante una chiacchierata fotografica con un amico riguardo i diversi approcci alla street photography, mi fu consigliato questo piccolo libro – “Intervista ad un fotografo promiscuo” edito da Contrasto – collana “Lezioni di Fotografia”.
Lo comprai.
Con enorme sorpresa ho scoperto che in 93 pagine, nella inusuale forma dell’intervista, questo libro riesce a trasmettere, direi molto bene, il pensiero e l’approccio fotografico di uno dei più controversi fotografi della Magnum: Martin Parr. Le domande di Quentin Bajac – Direttore del dipartimento di fotografia del MoMA (Museo di Arte Moderna di New York), sono sempre precise, attente e pungenti e uguale precisione e dettaglio si ritrova in quasi tutte le risposte più o meno argomentate di Parr.
Risposta dopo risposta si viene catapultati in un percorso storico dell’attività fotografica di Parr, si scoprono aneddoti, informazioni, perchè, punti di vista, progetti futuri e numerosi spunti di rilettura dei progetti passati.”Intervista ad un fotografo promiscuo” è un libro che si legge tutto ad un fiato.
Martin Parr, inglese, cinico, essenziale, provocatorio, attento, con le sue immagini riesce a offrirci uno spaccato del mondo contemporaneo come pochi; la strada, la vita di ogni giorno, i costumi, il consumismo, le mode e le tendenze di massa sono il principale soggetto delle sue immagini, il particolare taglio quasi “amatoriale” riesce a trasmettere in modo unico messaggi profondi dalla intensità poco comune, ci si può soffermare in superficie o addentrarsi in profondità… ogni immagine offre numerosi livelli di conoscenza.
Una delle cose che maggiormente mi ha colpito è scoprire che Parr editò “The Last Resort” pietra miliare della fotografia a colori, in bianco e nero! Affermando: “Stavo selezionando le immagini per il loro contenuto, il colore era qualcosa in più”…
Tanti sono gli insegnamenti che possono essere tratti da questo libro, tante sono gli approcci e le lezioni che in appena 100 pagine possono essere estrapolati ed applicati alla street photography, ecco alcuni interessanti spunti che ho tratto:
- La forma definisce il contenuto: l’aspetto formale di presentazione di una immagine permette di esaltare o maggiormente sottolineare il contenuto
- Il colore aggiunge informazioni ma la foto deve essere comunque valida anche in bianco e nero
- Se un momento necessita più scatti, non esitare! Scatta!
- Un approccio più easy permette una maggior conoscenza dei propri soggetti
- Se una foto rappresenta appieno la nostra visione, le critiche sono solo divertenti dettagli
- C’è sempre qualcosa di interessante da fotografare, bisogna solo saperlo vedere
- Il dettaglio a volte racconta molto più di una intera scena
- Sii ironico e non prenderti eccessivamente sul serio
- Impara ad amare il lavoro degli altri, c’è sempre da imparare
- Non perdere mai di vista il motivo di uno scatto
Questi sono solo alcuni degli insegnamenti che ho trattoda questo piccolo ma veramente interessante volume. Immancabile per chi come me, cerca di comprendere la complessità della fotografia a colori applicata alla strada, per chi ama la daily life e continua ad aver fame di punti di vista.
Ringrazio Michele B. per il bellissimo consiglio.
Andrea