Non ne potevo proprio più! Un blocco, una assoluta repulsione alla comunicazione, al racconto, alla condivisione… questo è quello che è accaduto negli ultimi 3 mesi dello scorso anno!
Il dannato covid ha cambiato i rapporti sociali, ha allontanato le persone, ha reso la fotografia di strada meno empatica e molto più distante. E mentre la seconda ondata stava per arrivare, io iniziavo l’ultima Masterclass con 10 brillanti anime ognuna con una visione del mondo inespressa e spesso sepolta da clichè sociali e pregiudizi.
E poi, per non farmi mancare nulla, in una notte di Ottobre, ho seguito mia moglie nelle sue nuove esperienze lavorative e ho lasciato la mia Sicilia per trasferirmi in Veneto (Treviso).
Mi avevano detto… per ogni cambiamento radicale, sono necessari almeno 40 giorni… non si sbagliavano.
Troppe cose da fare, sistemare, recuperare… e allora, come spesso molti di voi mi raccontano… è andata via la voglia di uscire di casa, la voglia di fotografare quelle 1000 persone i cui occhi gridano “basta mascherina”, è venuta a mancare la voglia di avvicinarmi “troppo” alla gente, che sempre più schiva, fugge via da ogni contatto e infine e venuta meno la voglia di esultare per pubblicazioni, eventi virtuali e premi che privati della loro socialità fanno perdere l’entusiasmo della gloria.
L’uomo è un animale sociale (salvo eccezioni), il Covid ha minato profondamente la fiducia nel contatto. La fotografia di strada rischia di diventare uno specchio vuoto che riflette solo desolazione. A noi il compito di invertire tale tendenza...
Certo… da un punto di vista “legale” oggi, vista la non riconoscibilità delle persone, potremmo pubblicare senza remora qualsiasi cosa… ma cosa? Le solite foto di gente che cammina per strada o le strade deserte? I soliti racconti struggenti di vite spezzate o gli ormai nauseabondi momenti di vita in casa?
Non voglio essere negativo, anzi spero che quest’anno sia un anno di rinascita per tutti. So solo che io mi sono perso e quando ci si perde è necessario partire dalle poche certezze che rimangono: la mia macchina fotografia impolverata, i miei libri e il mio blog.
Dopo questi mesi ritengo che la medialità e l’eclatante è solo qualcosa di momentaneo e se non perseveri per la tua strada, con ciò che veramente riempie la tua vita, il fragore lascia solo un amaro retrogusto.
3 mesi di stop e fotostreet.it ha continuato ad esistere, alimentato dall’interesse dei numerosi lettori… questo conta e questo insieme alla mia fotografia saranno gli unici focus di questo anno di Rinascita.
Auguro un 2021 di vera passione a tutti i lettori
Continuiamo, perseveriamo e rimaniamo noi stessi.
Sempre.
Anche in questo periodo cosi brutto possiamo e dobbiamo fare fotografia. Le foto di questo periodo rimarranno importanti con il passare del tempo. Reagire, si. Ogni periodo è buono…
Concordo…Ogni periodo è buono!
Si, come dici, speriamo in una Rinascita… anche in questo periodo negativo si può realizzare qualche scatto importante. Considerando che il periodo CIVID-19 rimarrà nella storia.
Il valore storico della quotidianità di oggi è indiscusso! Continuiamo a scattare…perseverando 😉
Grazie per il tuo commento
Condivido: le strade vuote, le gambe molli, il pensiero triste.
Bisogna reagire! Io mi impegnerò in tale direzione 😉
…Nuovi articoli ispiranti in arrivo 😉