Da sempre ho avuto un debole per la Fujifilm, il lancio sul mercato della primissima X-100 mi portò a suo tempo a mettere da parte tutta la mia attrezzatura Canon e ad iniziare un nuovo modo di intendere la fotografia come mai prima.
Il merito di questa azienda è quello di aver creato prodotti di altissima qualità ad un prezzo relativamente accessibile e aver obbligato gli utenti ad un approccio fotografico molto più riflessivo: tempi e diaframmi, iso e focali tornavano ad essere protagonisti assoluti; gli automatismi lasciavano via via posto ai controlli manuali e io ritornavano a riscoprire il gusto di una fotografia più consapevole.
Dalla mia x-100, è passato parecchio tempo, oggi scatto con una x-pro2 di cui ne sono pienamente soddisfatto. Ho avuto modo di scattare con diverse Leica digitali, e se la qualità costruttiva di Leica è indiscussa, la lavorabilità dei loro files non mi ha mai fatto pentire ad oggi della scelta fatta.
Tuttavia, mi incazzo! Perchè? Perchè una macchina performante come la x-pro2 non può essere, a mio avviso, azzoppata dalla logica costruttiva e funzionale delle proprie ottiche.
PREMESSA
Io scatto principalmente in manuale (l’autofocus lo uso solo per lavoro), in strada ho necessità di avere pieno controllo sulla messa a fuoco (manuale), diaframmi, tempi e iso e una macchina sempre pronta allo scatto. Per far questo mi aiuto spesso con un esposimetro esterno: vedo la scena, setto la macchina senza portarla all’occhio e poi mi aspetto che, nell’esatto momento in cui premo il pulsante di scatto, la macchina scatti.
Picche! Spesso accade che la macchina perde qualche millesimo di secondo.. scatta proprio un “attimo dopo”; tale comportamento poi spesso si accentua se scatto in modo ripetuto (no raffica).
Non capivo… ho controllato tutte le impostazioni… ho fatto prove su prove… ma su scatti ripetuti (non raffica) la macchina scattava un attimo dopo. Badate parlo di attimi… ma sono proprio gli attimi che in street photography fanno la differenza.
IL PROBLEMA
Questo comportamento strano l’ho appurato in tutte le ottiche fujinon: 35mm f1,4, 35mm f2, 14mm f2,8, 18-55mm ecc a qualunque diaframma. Un giorno, ho montato un vecchissimo 50mm f1,8 nikon degli anni 80… la mia x-pro2 si è trasformata! Ha avuto la medesima reattività di una pellicola! Sempre pronta! Nessun Lag! Perfetta!
Cosa aveva mai quest’ottica di così tanto straordinario da rendere così performate la mia fotocamera? Forse perchè interamente meccanica?
[Aggiornamento del 10 Gen 2017]
Grazie all’intervento di Alfredo, un lettore di Fotostreet.it, alla fine ho scoperto l’arcano,
Alfredo scrive:
“Quello di cui si parla è il meccanismo di preselezione del diaframma (che sia attuato per via meccanica o elettronica non conta), esso lascia sempre il diaframma aperto al massimo (anche se il fotografo ha selezionato un’apertura minore) in modo che si possa comporre e mettere a fuoco in condizioni ottimali.
Supponi infatti di voler utilizzare un diaframma chiuso tipo 16 o 22 perchè hai bisogno di una certa profondità di campo o perchè vuoi scattare con un tempo molto lungo/lento e di avere una scena poco illuminata. Se il diaframma fosse immediatamente chiuso a tale valore non riusciresti a vedere quasi nulla dal mirino/schermo della tua macchina fotografica (analogica o digitale che sia). Chiudere il diaframma al valore impostato solo al momento dello scatto ha risolto questo problema.
L’ottica meccanica Nikon, in mancanza di apposita elettronica, non comunica col corpo Fuji e quindi questo comportamento non viene attuato (la tua Fuji non riconosce l’obiettivo).
Se invece tu montassi l’obiettivo Nikon su una reflex Nikon meccanica (degli ultimi 50 anni) avresti di nuovo il diframma tutto aperto per poi vederlo chiudersi al valore scelto solo al momento dello scatto perchè c’è una leva meccanica che mantiene le lamelle aperte e viene “azionata” dal pulsante di scatto al momento “giusto”.
Quello che forse tu volevi sottolineare è l’eccessiva latenza con cui questo avviene nelle ottiche Fujinon, e sinceramente questo non so giudicarlo.”
– Alfredo 10 Gennaio 2017 –
Dopo questo intervento sono corso a provare il tutto su una vecchia NiKon FE2, tutto esatto! Tutto perfetto ma nessun Lag!
LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA!
Dunque chiarito che gli obiettivi per reflex devono funzionare così (funzionamento ovviamente non necessario in fotocamere a telemetro e con oculare galileano, ndr) … perchè mai i fujinon perdono tempo e dove?
Questi obiettivi (forse per via sofware ndr) non chiudono le lamelle esattamente nel momento dello scatto… le chiudono al diaframma impostato solo dopo una leggera pressione del pulsante di scatto e prima del successivo affondo! Dunque… ecco dove si inceppa il meccanismo! Inquadri… pressi a metà il pulsante di scatto… la macchina chiude il diaframma… affondi il dito e lei scatta… poi rialzi… le lamelle tornano a tutta apertura e così via… negli scatti frequenti, per qualche motivo questo “normale” meccanismo di funzionamento si inceppa e nel frattempo la signora Maria che stavo fotografando ha già tolto quella particolare espressione dal suo viso.
Di seguito un video che mostra cosa intendo…
CONCLUSIONI
E’ indiscussa la qualità Fuji come è indiscussa la qualità delle sue ottime lenti. Per chi usa queste macchine in autofocus questo articolo sarà assolutamente irrilevante, specie con le grandi prestazione ottenute dalle due ammiraglie dopo l’ultimo aggiornamento firmware.
Per chi invece, come me, lavora prettamente in manuale e in modo predittivo delle scene… be’ allora questo Lag fa la differenza tra uno scatto buono e uno scatto buono se fosse stato fatto un attimo prima.
Forse questo bug sarà sistemato in futuro con un aggiornamento softaware? Non so, forse, ma per la mia street photography questi lag sono spesso snervanti… penso proprio che tenderò sempre più ad utilizzare ottiche manuali e meccaniche (prive di comunicazione software) con i relativi adattatori.
Alla Prossima.
Andrea
Ciao Andrea, ottimo articolo. Anche io ho notato questo lag nel sistema Fuji pur non avendo mai provato Leica “analogiche”. Ho da farti qualche domanda. Se utilizzo un obiettivo terzo su corpo Fuji, a meno che non abbia la possibilità di usufruire di un mirino galileiano (x-pro, x100), con un mirino elettronico vedrei la scena scura se i diaframmi fossero chiusi (il corpo non comunica con l ottica): è corretto? Sulle mirrorless Leica hai trovato lo stesso problema (penso ad esempio ad una Leica Q)? Per me comunque il problema su Fuji e accentuato in condizioni di scarsa luminosità. Grazie delle risposte, ciao
Ciao Simone, quando attivi il mirino elettronico, puoi settare questo per darti la luminosità reale derivante dalla chiusura del diaframma o una luminosità costante indipendente da essa. Tale funzione si trova nel menu display/anteprima esposizione delle Fuji.
Il corpo non comunicando con l’ottica non ti permette di utilizzare solo automatismi di messa a fuoco, per il resto tutto funziona perché va in risposta alla luce che entra attraverso l’ottica.
Le varie Leica M sono esenti da lag essendo tutte manuali, la q é un altro livello, una sorta di equilibrio perfetto tra mondo M e tecnologia moderna, ma questo livello ha il suo prezzo.
Grazie per aver scritto
Andrea
Ciao, ho fatto delle prove e il “problema” sembra sul fatto che la macchina è in continua ricerca dell’ esposizione corretta e quindi, quando non tocchi nulla, apre e chiude il diaframma per mantenere l’ esposizione corretta. Al momento di premere a metà il pulsante di scatto viene chiuso il diaframma a valore impostato, secondo me la perdita di tempo è in questa continua ricerca dell’esposizione corretta, non so se con altre ML il problema c’è. Con gli obiettivi vintage questo non accade perchè il diaframma è fisso, credo
Ciao Marco,
esatto, questo pseudo-problema è insito nella logica costruttiva delle ottiche Fuji. Per un uso manuale, zonale o in iperfocale, queste ottiche effettuano una continua ricerca o meglio aprono e chiudono le lamelle del diaframma alla pressione parziale del pulsante di scatto generando un micro Lag, che in street, nel mio modo istintivo di scattare diventa fastidioso, in quanto perdo momenti importanti. Le ottiche vintage e quelle full manual, non avendo automatismi, chiudono le lamelle del diaframma meccanicamente e indipendentemente dalla fotocamera, ecco perchè si bypassa il problema.
Un xpro-2 di cui ne sei pienamente soddisfatto?
Soddisfatto? Un parolone! E’ una gran bella macchina digitale, con una eccelsa qualità dell’immagine e una superba gestione degli alti iso, ma da più di un anno e mezzo quando vado in strada preferisco la mia leica m6 a rullino. Ecco perchè ho da qualche giorno deciso di metterla in vendita, penso che in altre mani potrà essere più utile.
Questo il link su subito 😉 https://www.subito.it/fotografia/x-pro2-half-case-in-pelle-orig-5-batterie-catania-267561889.htm
io spesso fotografo in milonghe di tango argentino, non mi serve profondità di campo e la luce è scarsa, in più i soggetti ovviamente si muovono, scatto quindi a priorità di diaframmi con l’obiettivo sempre a tutta apertura , quindi non dovrebbe esserci ritardo per movimento del diaframma eppure spesso lo scatto ritarda, quale può essere il motivo?
xt2 con 50-140 f 2.8
Il motivo è lo stesso trattato nell’articolo, sembra che questi obiettivi non chiudano le lamelle esattamente nel momento dello scatto; la chiusura avviene al diaframma impostato (indipendentemente dal suo valore) solo dopo una leggera pressione del pulsante di scatto e prima del successivo affondo! Questo meccanismo di funzionamento tende a generare una micro perdita di tempo, che diventa noiosa in foto in cui è richiesta una prontezza di scatto.
Ho provato con x-pro 2 e 16 55 il diaframma si chiude sempre al diaframma selezionato sia 2.8 o 16 non si chiude al momento dello scatto e non vedo un ritardo nello scatto
Ciao Gianluigi, certo che il diaframma si chiude al valore impostato! Se non fosse così l’obiettivo sarebbe difettoso.
Il ritardo a cui si fa riferimento, nasce dal fatto che il diaframma si chiude non meccanicamente, ma premendo il pulsante di scatto a metà; questo meccanismo di funzionamento, in caso di scatto ripetuto o di scatto in velocità, con taluni obiettivi Fuji causa un ritardo che in alcune situazioni diventa veramente snervante da gestire.
wow con questo articolo ho avuto la conferma della mie senzazioni riguardo la velocita di scatto.quando uso i manuali leica ho la senzazione di essere molto piu veloce nello scatto di quando uso il 16mm fuji naturalmente in manuale e in iperfocale…grazie.
GREAT!!! Grazie per aver scritto!
Ciao Andrea,
questo comportamento è riscontrabile anche in modalità OVF?
Te lo chiedo perché sono interessato a passare alla x-pro2 dalla x100s e su quest’ultima il problema non sussiste.
Grazie
Ciao Marco, quello di cui parlo è un comportamento insito alle ottiche fujinon e non al corpo macchina dunque è indipendente dalla modalità EVF o OVF. Io scatto con una x-pro2 e devo dire che in tutte le ottiche fujinon provate questo lag si presenta in misura più o meno accentuata. Magari lo risolveranno con un aggiornamento firmware delle loro lenti. Io intanto ho definitivamente risolto montando lenti di altra marca (ovviamente manuali), con le quali il mio modo di scattare entra in perfetta armonia.
Grazie per la domanda.
A presto
Andrea
Ciao Andrea, leggo sempre con interesse i tuoi articoli ma questa volta sono rimasto un po’ sorpreso perchè quello che tu attribuisci alle ottiche Fujinon è in verità il comportamento che tutti adottano da almeno 50 anni!
Anche tutte le classiche reflex analogiche manuali hanno sempre funzionato così, il fatto che gli obiettivi siano manuali (meccanici) o elettronici, non conta.
Quello di cui si parla è il meccanismo di preselezione del diaframma (che sia attuato per via meccanica o elettronica non conta), esso lascia sempre il diaframma aperto al massimo (anche se il fotografo ha selezionato un’apertura minore) in modo che si possa comporre e mettere a fuoco in condizioni ottimali.
Supponi infatti di voler utilizzare un diaframma chiuso tipo 16 o 22 perchè hai bisogno di una certa profondità di campo o perchè vuoi scattare con un tempo molto lungo/lento e di avere una scena poco illuminata.
Se il diaframma fosse immediatamente chiuso a tale valore non riusciresti a vedere quasi nulla dal mirino/schermo della tua macchina fotografica (analogica o digitale che sia).
Chiudere il diaframma al valore impostato solo al momento dello scatto ha risolto questo problema.
L’ottica meccanica Nikon, in mancanza di apposita elettronica, non comunica col corpo Fuji e quindi questo comportamento non viene attuato (la tua Fuji non riconosce l’obiettivo).
Se invece tu montassi l’obiettivo Nikon su una reflex Nikon meccanica (degli ultimi 50 anni) avresti di nuovo il diframma tutto aperto per poi vederlo chiudersi al valore scelto solo al momento dello scatto perchè c’è una leva meccanica che mantiene le lamelle aperte e viene “azionata” dal pulsante di scatto al momento “giusto”.
Quello che forse tu volevi sottolineare è l’eccessiva latenza con cui questo avviene nelle ottiche Fujinon, e sinceramente questo non so giudicarlo.
Scusami se mi sono dilungato ma volevo contribuire in maniera costruttiva alla discussione.
Ciao!
Alfredo
Grazie Alfredo! Grazie per la splendida delucidazione… effettivamente adesso che hai scritto, sono subito corso a montare il 50mm del video su una nikon FE2… ovviamente hai ragione! Dunque in definitiva quello che mi innervosisce nell’uso delle le lenti Fuji è il tempo di latenza troppo elevato tra la chiusura delle lamelle e lo scatto vero e proprio.
Correggerò l’articolo il prima possibile!
Hai fatto molto bene a dilungarti, il tuo contributo efficace e costruttivo chiarisce e risolve in modo definitivo la discussione.
Ti ringrazio veramente tanto del tempo speso.
A presto!
Andrea
esiste uno speebooster Fuji-X 0.65x by kipon che permette di usare ottiche baionetta M (non solo leica ma anche voigtlander, zeiss ZM, konica M-hexanon, oltre tutti i russi con l’attacco L39 a vite che con un semplice anellino puoi trasformare in M), riportando l’ angolo di campo nativo dell’ ottica FF nel sensore aps-c e guadagnando 1 stop di luminosità.
Ciao Otto, grazie per il suggerimento! Questo Kipon Speebooster (pur non avendo un prezzo bassissimo, 595USD) è un progetto interessante; tuttavia io preferisco usare adattatori più semplici e meno appariscenti, che pur conservando il fattore di moltiplicazione del sensore, mantengono un più basso profilo e non interpongono ulteriori lenti tra sensore e ottica montata. In altre parole se investo in ottiche di qualità o uso lenti di rilievo, almeno io, evito di interporre lenti a monte (filtri UV) o a valle (come in questo caso) che potrebbero alterare la qualità della lente montata.
Ciao Andrea, forte ed interessante. Come sai uso Leica e questo problema non si ha…
Sicuramente i file sopra i 1250 iso della mia M9-p non possono essere equiparati a quelli fantastici della tua X-Pro2, ma quel Gap di scatto in street fa veramente incazzare. Con Leica non ce l’hai. Soluzione ottimale per Street da “botte piena e moglie ubriaca” sembrerebbe essere XPro-2 + ottiche Leica che come resa, tridimensionalità, colore e sfuocato sono impareggiabili. Dai, io compro una XPro-2 e tu un Summicron 28mm 😉
Grazie Giuseppe per il tuo intervento! Inutile dire che concordo appieno con le tue parole, gli obiettivi Leica ovviamente non sono minimamente comparabili per tutte le caratteristiche da te citate con quelli Fuji. Il suono armonioso della ghiera dei diaframmi del Summicron 35mm F2, provato alla Leica di Roma, ancora riecheggia nelle mie orecchie.
Non nego che sono fortemente tentato dal seguire questa via ibrida, ma per niente bizzarra.
Unica pecca, è che montando un obiettivo Leica su x-pro2 comunque si perde la caratteristica tridimensionalità made in Leica: i piani della x-pro2 sono più compressi per via del sensore più piccolo, ma al di la di ciò sarebbe una gran figata 🙂
A presto!
Ciao Andrea, ottima info, grazie!
Ti chiedo, volendo provare delle lenti “datate”, che tipo di adattatore dovrei comprare? Grazie.
Francesco.
Ciao Francesco, ogni lente, per marca, attacco, anno, ecc ha il suo adattatore. Per esempio, quello che si vede in video è un adattatore Coma per Nikon serie E, mi permette di utilizzare tutte le vecchie lenti Nikon serie E (manuali). Di recente ne ho preso un altro per attacco leica M per montare un voigtlander 21mm f4. Insomma, ce ne sono diversi, basta fare un giro in internet.
I migliori in Italia, non ufficiali Fuji, vengono costruiti con grande maestria da Adriano Lolli (quello del nikon l’ha fatto lui). Ma su e-bay o Amazon, puoi trovarne di ottimi anche ad ottimi prezzi.