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Ormai è noto, amo avere il pieno controllo dei miei scatti, amo lo smooth della ghiera di messa a fuoco, amo il click della ghiera dei diaframmi… insomma amo scattare senza automatismi e adoro le ottiche meccaniche.

La mia ottica preferita fino a ieri? Il Fujinon XF-14mm f.2.8. In modalità manuale il 14mm Fujinon presenta una scala delle distanza stampata sul barilotto, ideale per un settaggio in iperfocale, non distorce e non ha perdita di nitidezza ai bordi, insomma una bella ottica…ma…

Il mio modo di fotografare è sempre in evoluzione, mi accorgo che tendo ad essere molto rapido nello scatto e,  per forza di causa maggiore, sono obbligato a prevedere la scena e ad impostare la mia fotocamera molto prima, al fine di  trovarmi pronto al momento dello scatto. Come mostrato in un video di qualche articolo fa,  il micro lag delle lamelle del diaframma degli obiettivi fujinon ha iniziato a divenire per me un fenomeno veramente snervante (specie nello scatto ripetuto); così tanto che ho deciso di non utilizzare più tali lenti per la street photography 🙁 – almeno per il mio modo di fotografare!

Dunque? 

Leica….si certo…magari…ma troppo costosa! diciamolo, non è che acquistare un obiettivo Leica sia una passeggiata. E’ vero sono meccanicamente perfetti, sono ineccepibili nella costruzione ottica, insomma sono la perfezione assoluta in ambito ottico e meccanico e per questo sono inesorabilmente obiettivi per tutta la vita. Ma ovviamente all’atto pratico 2500 euro per un’ottica,  è una spesa un po’ impegnativa da sostenere, specie per chi come me affronta la fotografia come esperienza artistica e di ricerca e crescita personale, piuttosto che come fonte di sostegno economico (per fortuna con la fotografia non devo camparci!)

Quindi ho pensato:  “e adesso dove ripiego? Dove mi rivolgo per avere un mood simile con una qualità ottica accettabile ed un costo sostenibile?”

The Voigtländer

voig alt lang schwarz - Un amore a primo scatto! Voigtlander e la Street Photography - fotostreet.it

Da sempre sono stato affascinato da questa casa,  fondata nel 1756 da Johann Christoph Voigtländer a Vienna, questa azienda si dedicò fin da subito alla creazione di ottiche scientifiche e strumenti ottici di alta precisione. Poi, intorno alla metà dell’800 fu folgorata dalla fotografia e inizio a costruire obiettivi  di alta precisione e di alta qualità trasformandosi nella Voigtländer & Sohn.

Alla fine della seconda guerra mondiale la Voigtländer era leader del mercato europeo e mondiale nella vendita di macchine fotografiche e ottiche dall’eccellente rapporto qualità prezzo; Voigtländer stava rendendo la fotografia accessibile a tutti con mezzi di degna fattura, capaci di offrire risultati eccellenti.

Nel 56′ fu comprata dalla Carl Zeiss Foundation per poi passare negli anni 80 alla Rollei… e poi… arrivò l’attuale gruppo tedesco.

Insomma questa grande casa, tra alti e bassi ha superato guerre, crisi finanziarie e una concorrenza sempre più spietata, riuscendo a mantenere vivo l’interesse di quella nicchia di mercato sempre attenta ad una qualità costruttiva basata su un’esperienza di tutto rispetto. Tra ricerca e sviluppo tecnologico la Voigtländer è stata sempre in grado di mantenersi in linea con i tempi caratterizzando la fotografia del diciannovesimo e ventesimo secolo; insomma un Marchio con una storia e una sempre viva passione per la creazione di ottiche fotografiche degne di questo nome!

La Riflessione

Come normale evoluzione, alla mia xpro-2 sicuramente a breve affiancherò una Leica… ma non di quelle digitali, semplicemente una M6 rigorosamente non TTL, completamente meccanica, capace di funzionare anche dopo un disastro nucleare in assoluta mancanza di energia! Dunque se la mia “confort zone” si trova tra i 21mm e i 35mm (reali) ho pensato di comprare una lente, attacco Leica M, utilizzabile anche con la xpro-2 senza sacrificare troppo la mia visione.

Eureka! Ecco il Color Skopar 21 mm/F4,0 P VM.

Color Skopar 21 mmF40 P VM - Un amore a primo scatto! Voigtlander e la Street Photography - fotostreet.it

Una lente che su x-pro2 diventa un  31,5mm e che se montata su M6 mi offre la pienezza della mia confort zone! Decido inizialmente di acquistarla presso un rivenditore “low cost” in Inghilterra… be’ capisco la Brexit, capisco che i cargo da Honk Kong sono sempre un po’ lenti, ma, dopo 4 mesi di inutile attesa, decido di richiedere un rimborso e rivolgermi ad un altro rivenditore… dunque inizia nuovamente la mia ricerca!

Arrrrgh! Arrrrgh! Arrrrgh! 

Ho cercato in tutti gli shop online noti e meno noti, ma di quest’ottica neanche l’ombra, tutto “non disponibile”!  Ho ricercato su e-bay e nel mercato dell’usato… sempre con spedizione da Honk Kong e qualcosa in Usa…  possibile mai che nessuno vendesse quest’ottica in Italia? Ed ecco che alla fine trovo il sito fotoimport.it, sembra essere l’importatore ufficiale in Italia di Voigtländer… perfetto! Decido di ordinare subito!

Che dire, l’indomani mi chiama il Sig. Giorgio Bazzero, che, con una ormai rara gentilezza, mi avverte che l’ottica ordinata era stata già venduta e che aspettava la nuova fornitura direttamente dal magazzino centrale in Germania scusandosi di quei pochi giorni di ritardo, mi spiega che la fabbrica centrale che produce le lenti si trova in Giappone e in Germania risiede il magazzino centrale che si occupa dello smistamento europeo delle lenti e conclude dandomi ulteriori dettagli sulla bellissima fattura di queste ottiche! 

ARRIVATA!

Be’ che dire… un’ottica piccola… molto piccola, un pancake con ghiere dallo scatto perfetto, diaframmi meccanici, full metal, una ghiera di messa a fuoco morbida e con la giusta frizione, ogni particolare curato nel dettaglio. Si avverte subito a vederla tutta la storia di un grande marchio che spero mi dia grandi soddisfazioni fotografiche. Monto il mio adattarore per L-Fuji (di questo vi racconterò in seguito) e scendo in strada a scattare! WOW già L’adoro!

Ecco i Primi scatti con quest’ottica [Location: Sofia 2017]:

Se siete giunti fin qui… allora non mi resta che augurarvi un Buon 2017 ricco di tanta street e tanti buoni momenti decisivi!
Alla prossima!

Andrea

 

 

 

 

8 Comments

  • Michele Baracchi ha detto:

    Wow! Complimenti per l’articolo e per le foto (bellissima la 3°)! Sono capitato sul sito articolo proprio perché alla ricerca di informazioni sul Voigtländer 21.
    Mi piacerebbe acquistare una SonyA7 con questo obiettivo da affiancare alla fujiX100F.
    Cosa ne pensi?
    ciao
    Michele

    • Andrea Scirè ha detto:

      Ciao Michele, uso i voigtlander da diversi anni, sono ottiche di alta qualità, di ottima fattura e con un prezzo umano.
      In esse trovi ancora la cura nella costruzione e per i dettagli tipica di marchi molto più blasonati. In accoppiata alla tua Sony A7 sono ottime, ovviamente sono tutte manuali e necessiterai di un adattatore.
      Non ti pentirai mai della scelta effettuata.

      Ti auguro un buon inizio d’anno e tante belle occasioni di scatto.

  • Paolo Mangoni ha detto:

    Sempre interessanti i tuoi articoli, ciao

  • Giuseppe Pons ha detto:

    Ciao Andrea, adesso non vedo l’ora di vederti all’opera con il nuovo 21mm Voigtländer a Chicago… ma io preferisco ancora mettere via pian piano i soldini e comprare le ottiche in quel di Wetzlar…
    Tra le foto che hai inserito quella che mi piace di più è “AMARA” . Occhio stupendo, ironico e cattivello come vuole la vera street e non quella mielosa acqua sapone alla Henri Cartier Bresson che tanto si vede in certi collettivi Italiani 😉
    A presto amico mio.

    • Andrea Scirè ha detto:

      Grazie Giuseppe! Come sempre Grazie per i tuoi sempre attenti commenti! Hai ragione è sempre una questione di punti di vista e spesso anche di fortuna 🙂 Per quanto riguarda il tuo paragone, che dire… sei Street nell’animo e nei modi, provocatorio e schietto… io forse un po’ più moderatamente considero Bresson sempre con il dovuto rispetto e con sempre viva attenzione; piuttosto ritengo che la street photography “scialba” a cui ti riferisci sia distante pure da quella di Bresson per mancanza di comunicazione di base e di quella sensibilità artistica che ne ha contraddistinto lo stile. Quella che si vede spesso in giro ha purtroppo il difetto di essere un mero esercizio di stile fine a se stesso.

      Per Chicago sarà sempre un enorme emozione scattare al tuo fianco e mettere a disposizione di chi ci seguirà le nostre due visioni ed interpretazioni della daily life Americana.

      A presto amico mio 😉

    • Giuseppe Pons ha detto:

      Ma certo Andrea, HCB é HCB, il mio era volutamente un commento acido su certa fotografia che gira sul web e viene chiamata street giusto perché è fatta in strada ma di street non ha nulla e HCB non c’entra.

    • Andrea Scirè ha detto:

      Giuseppe lo sai che adoro le tue provocazioni! Sono talmente dirompenti che riesci sempre ad innescare le giuste riflessioni ovviamente sono d’accordo con te senza alcun’ombra di Dubbio!

  • Claudio Tedesco ha detto:

    Bravo ! mi piace leggere quello che scrivi e come scrivi 🙂 anche io sono amante della fotografia street. Adoro come te tutto ciò che è manuale. Infatti uso macchine e ottiche con attacco m42 e ottiche manuali decliccate per fluidità maggiore di diaframma.

    In ultimo, uso anche la Zorki 4k e le sue ottiche m 39 . Adorabili 🙂

    Buona fotografia.

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