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In alcuni articoli ho scritto che uno street photographer è tale anche senza una macchina fotografica; ovviamente è una chiara provocazione per sottolineare il fatto che prima ancora di giungere allo scatto bisogna imparare a riconoscere le scene interessanti che si presentano davanti ai nostri occhi;

ritengo dunque che, prima di ogni altra cosa, uno street photographer debba “saper vedere” e cogliere  quei comportamenti umani il cui esplicarsi genererà eventi interessanti che alla fine ci porteranno allo scatto.

Ogni foto deve tendere ad un racconto, deve darci informazioni primarie e secondarie che assieme comporranno un concetto o ancor meglio una storia.

In base a quanto detto, al di là di una più o meno buona composizione fotografica è importante che ci sia dunque  “contenuto“!
Questo contenuto è fatto da azioni, situazioni, pattern, dettagli, espressioni, comportamenti, coincidenze, geometrie ecc ecc. In strada gran parte di questo contenuto deriva dalla Gente e dal suo comportamento sociale.

 

IMPARARE AD OSSERVARE LA GENTE

Per fotografare la gente è necessario imparare ad osservarne usi e costumi, comportamenti e azioni, espressioni e reazioni.

Ma da dove iniziare? Cosa guardare? Su cosa soffermarci?
Le risposte a queste domande cambiano da luogo a luogo, da contesto culturale a periodo storico, da stagione ad ora del giorno; tuttavia nel corso degli anni, guardando il mondo attraverso il mio obiettivo, mi sono accorto che alla fine inizio sempre da un numero limitato di osservazioni e da queste in base al momento cerco di comprendere e prevedere il comportamento dei “miei attori”.

Ecco una serie di cose che osservo delle persone quando mi trovo in strada per una street session:

– Vestiario

L’abbigliamento racconta molto, indica il periodo storico, la stagione, l’ora del giorno, la location; ho notato che solitamente a seconda dei luoghi si ha una tendenza alla convergenza di stile, la quale poi tende a differenziarsi per fascia d’età e status sociale. Nelle mie foto solitamente convergo verso similitudini o dissonanze oppure verso quei dettagli che vanno al di là del comune gusto e che fanno solitamente emergere delle personalità più o meno forti.

 

– Mani

Ritengo le mani importanti, in quanto ci raccontano l’individuo. Potremmo avere tanti uomini vestiti in modo simile, ma le mani fanno quasi sempre la differrenza: ci sono mani curate da imprenditore, mani ruvide e callose da operaio, mani con unghie lunghe, corte, rosicchiate, ci sono mani sporche da lavoro e mani con cicatrici. Le mani oltre al loro aspetto comunicano con i gesti ed in ogni gesto vi è un comportamento sociale o una azione in risposta ad un evento… in pratica le mani raccontano insitamente delle storie o aiutano ad aggiungere dettagli ad esse.

– Scarpe/Piedi

Non capita spesso vedere foto di piedi o di scarpe. Le scarpe in modo particolare raccontano veramente tanto: la loro usura, il modo in cui sono legate, il modo in cui sono calzate… tutto fornisce informazioni interessanti sia sulla persona che sul modo in cui essa si muoverà in strada. Se vi è una pozzanghera il ragazzo con gli anfibi vi passerà sopra incurante, la donna col tacco l’aggirerà, l’uomo col la scarpa elegante probabilmente la eviterà anche saltando.

– Viso/Trucco

Il volto, come ovvio che sia, racconta! Tuttavia quello che mi interessa, almeno nella mia ricerca fotografica, non è tanto il bel viso curato e angelico da modella, ma quelle rughe che mostrano il passar del tempo, quelle espressioni che esternano palesemente sentimenti, quegli sguardi che ti trafiggono l’anima o che nella loro ignara e conscia espressione riescono a trasmettere tutto il loro volere. Solitamente le cose che mi attraggono maggiormente nei volti delle persone sono i difetti o meglio quei caratteri unici che veramente fanno la differenza e che per un certo verso rendono assolutamente splendido il soggetto fotografato.

 

– Il modo di Camminare

Prima ancora di entrare in contatto con tutti gli elementi di cui sopra, la primissima cosa che osservo è il modo di camminare o stare nello spazio. Ogni singola persona è unica in questo. La postura ci racconta tante tante cose e permettetemi di asserire ciò con assoluta certezza per studi ed esperienze personali.
C’è  la persona schiva e riservata, che tiene le spalle in su con la testa tendenzialmente bassa, con la linea dello sguardo che non supera mai il petto delle altre persone e che si muove solitamente più veloce degli altri. C’è la persona più “easy” che pur mantenendo la testa leggermente flessa in avanti ha le spalle più rilassate, il passo è più ampio e si muove più lentamente. C’è l’uomo o la donna in carriera  che con la testa più alta cammina sempre con un passo costante, sicuro e con un falcata ampia e così via [magari dedicherò un articolo ad hoc sul genere di persone che ho nel mio piccolo potuto identificare]. Quello che è veramente importante è che questo benedetto modo di camminare ci permetterà anche di stimare tempi, prevedere spostamenti e comportamenti della gente in strada.

 

– Accessori

Gli accessori ci trasmettono la personalità. Dagli accessori è possibile risalire ai gusti, allo status sociale, al grado di sfrontatezza e al grado di esibizionismo. Questi elementi oltre ad essere descrittivi diventano utili agganci alla persona stessa.
Ovviamente queste sono solo alcune primarie cose che osservo quando sono in strada, al fine di determinare soggetti e prevedere situazioni,  per ognuno di essi potrei parlarne ore con citazioni, esempi ed aneddoti ma finirei solo per annoiare, ben più stimolante invece è provare a “giocare” in strada a comprendere i comportamenti degli altri. Questo ci permetterà comunque di soffermarci maggiormente su tutte quelle piccole cose che solitamente passano inosservate e se magari alla fine non portiamo a casa nemmeno uno scatto comunque abbiamo reso la nostra esperienza in strada molto più intensa e attenta.

Alla prossima
Andrea

 

 

3 Comments

  • Gianni Quaresima. ha detto:

    In Fotografia vale lo stesso discorso che nella teoria evoluzionistica di Darwin: non possiamo mai prevedere il caso, ma da esso possiamo scegliere ciò che per noi è più importante, cioè, il caso c’è ma deve sempre fare i conti con le necessità 🙂
    Gianni Quaresima
    https://www.flickr.com/photos/gianniquaresima/
    https://www.flickr.com/groups/scrivereconlaluce/

  • Harma ha detto:

    Bravo Andrea,sono molto d’accordo con te per il fatto che bisogna osservare….cercare il racconto….Fare Street è un sentimento sottile !!

    • Andrea Scirè ha detto:

      Grazie 🙂
      mi piace molto quando dici che “Fare Street è un sentimento sottile”, concordo appieno.
      La cosa ancora più affascinante è che, per quanto si possa stare attenti ad osservare, alla fine ogni individuo vedrà sempre cose diverse e questo rende la street una continua emozione!

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