Skip to main content

Cercando le parole “street + photography” in immagini di google, si potrà notare come la maggior parte dei risultati siano delle foto in bianco e nero.

Dire che l’uso del  bianco e nero nella street photography sia una delle scelte più comuni è scontato… ma perchè? Come mai il mondo street è ritratto prevalentemente in toni di grigio?

La prima risposta che mi viene in mente è perchè è più facile… tuttavia è una apparentemente facilità : come ho detto più volte i colori distraggono… come ho detto più volte, saper usare i colori in modo corretto per enfatizzare i nostri messaggi fotografici è cosa veramente molto difficile, ecco perchè sono veramente pochi i fotografi street “a colori”, ecco perchè continuo come un forsennato a cercare di “materializzare”  la mia idea di colore senza mai arrivare ad una piena soddisfazione…ma questa è un’altra storia.

Tornando al bianco e nero… è importante sapere che per ottenere una foto che “funzioni” non basta convertire l’immagine in toni di grigio con qualche bel programmino!

È necessario che forme e contrasti funzionino bene… e che la foto abbia un “carattere” anche nella sua versione originale a colore. Se una foto è pessima, anche dopo un buon sviluppo sarà sempre una  pessima foto sviluppata bene:


Per fare street photography in bianco e nero
bisogna vedere e pensare in bianco e nero


 

DSCF3478 Modifica 333x500 - Fotografia in bianco e nero e la Street Photography - fotostreet.it

Fuochi d’artificio – Sicilia 2013

Ecco cosa ho imparato dalla mia esperienza su strada:

1 – NON FARSI INFLUENZARE DAL COLORE
per prima cosa non dobbiamo farci influenzare dai colori… in bianco e nero essi saranno tutti sfumature di grigio e solamente con la pratica impareremo a valutare il loro peso in una futura conversione priva di colore.

2 – FOTOGRAFARE A COLORI MA VEDERE IN B&W
Vedere in bianco e nero  non significa fotografare in bianco e nero… io fotografo sempre a colori e immagino il bianco e nero… questo per non precludermi un eventuale sviluppo cromatico.

3 – STARE MOLTO ATTENTI ALLE FORME
Le forme, in bianco e nero assumeranno un enorme peso geometrico, dunque quello che viene celato e cammuffato dal colore, emergerà una volta sviluppato il nostro file. Bisogna stare attenti dunque a linee, curve, sovrapposizione di oggetti… tutto si appiattirà assumendo una forma quasi bidimensionale che dovrà essere usata sapientemente.

4 – STARE MOLTO ATTENTI  AI CONTRASTI
nelle conversioni in bianco e nero, le differenze di almeno 2 stop tra toni di grigio saranno ben evidenti, dunque i contrasti più o meno forti possono divenire mezzi espressivi in fase di sviluppo.

5 – REALTÀ E OMBRE
Tutti gli elementi di contorno che normalmente un arredo urbano ci offre, quando sottoposti a diverse condizioni luminose generano svariate ombre, che in uno sviluppo alterano la geometria normale della realtà divenendo forme nuove, effimere ed estemporanee che caratterizzeranno i nostri scatti.

6 – NON DIMENTICARE IL CONTENUTO
Tutto quello detto sopra alla fine è solo lo “Stage” per i nostri attori… è il palcoscenico mutevole in cui fotograferemo i nostri soggetti. Questo stage è dinamico, e dipende dalla luce, dalla nostra posizione, dalla posizione del soggetto, dall’inclinazione della nostra fotocamera e dal grado di sovra o sotto esposizione che decideremo di usare…

Ritengo che questo modo di scattare alla fine faccia avvicinare l’estemporaneità dei nostri scatti ad una composizione più artistica in cui le condizioni di luce ed ombra, i contrasti,  le forme divengono i nostri strumenti di espressione.

“shoot in color and think in black and white”

 

4 Comments

  • Emanuel Andrews ha detto:

    Bello questo articolo!

  • Arth Abrax ha detto:

    Per la fretta mi sono dimenticato di complimentarmi per il tuo articolo! Grazie, l’ho letto con molto interesse e piacere!
    Giovanni

  • Arth Abrax ha detto:

    Il b& nero diviene arte espressiva con la fotografia, ma non avrebbe potuto
    essere diversamente. Il colore esiste quasi fin da subito in fotografia, ma viene come dire, snobbato perché troppo simile alla pittura, un linguaggio già codificato e di cui la fotografia fa fatica a svincolarsi.
    Per non divagare troppo, il linguaggio, ovvero la comunicazione emozionale del bianco e
    nero secodo me sta essenzialmente nei rapporti tonali del grigio: quanto più questi sono estesi, passando dal bianco assoluto al nero assoluto, tante più informazioni e godimento estetico traiamo. (naturalmente non parlo del contenuto 😉 )
    Ciao, Giovanni

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: