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L’avanzamento tecnologico, i numerosi automatismi e la sempre migliore capacità di compensazione esposimetrica delle nostre  macchine fotografiche, rende la fotografia un’arte sempre più “easy” e alla portata di tutti. O meglio, fa si che oggi chiunque sia in grado di scattare una foto ben esposta senza avere alcuna nozione fotografica di base.

I tempi cambiano… mi ricordo che da piccolo fare il “fotografo” amatoriale era considerato un lusso per pochi, una passione economicamente dispendiosa, appannaggio esclusivo di pochi facoltosi eletti  che potevano permettersi di “bruciare” pellicole o cannare foto nelle loro sperimentazioni fotografiche.

Qualche giorno fa, guardando il retro di una vecchia Comet anni 60, ho rivisto uno schema che solitamente ritrovo stampato nella parte interna dei rullini fotografici; quello schema ci “aiuta” in modo “matematico” ad ottenere in luce ambiente quasi sempre una corretta esposizione.

LA REGOLA DEL 16 – IL CASO

Poniamo il caso di trovarci di mattina in strada, con una bellissima leica M2 o altra macchina sprovvista di esposimetro e ipotizziamo che il nostro caro esposimetro esterno sia rimasto ben riposto nel cassetto di casa… come faremo a trovare la giusta coppia tempo/diaframma senza il timore di sovra o sottoesporre le nostre foto???

Et Voila! È qui che entra in gioco la Regola del 16, quella cara vecchia regola fotografica che mette in relazione tempi, diaframmi e ASA del nostro rullino (più modernamente iso) con le condizioni di luminosità ambientale, restituendoci nel 99% dei casi foto sempre ben esposte!

COME FUNZIONA IN PRATICA

Poniamo il caso di aver caricato una pellicola da 100 ASA, prima di applicare quanto segue, guardiamo le condizioni di nuvolosità e il tipo di ombre presenti nella  nostra scena  e impostiamo la nostra macchina nel seguente modo:

Tempi = l’inverso più prossimo (successivo) al valore ASA della nostra pellicola; nell’esempio avendo una pellicola da 100 asa setteremo i tempi ad 1/125

Diaframmi = in base alle condizioni di nuvolosità seguiremo il seguente schema:

f22: Pieno sole con luminosità enfatizzata da sabbia o neve (dunque in una bella giornata al mare o in montagna)
f16:  cielo limpido – le ombre sono nette e taglienti
f11: nubi sparse – le ombre sono presenti ma con bordi più attenuati
f8:  nuvoloso – le ombre sono morbide ma distinguibili
f5,6:  cielo completamente coperto – non sono presenti ombre
f4 : zone in ombra – nessun ombra visibile – si usa anche all’alba e al tramonto

 

16rules2 - Sunny 16 Rule La regola del 16 in Street Photography - fotostreet.it

VARIANTI

Stabilita la corretta coppia, possiamo poi variare tempi e diaframmi in modo più creativo: se apro di uno stop il diaframma, incremento di uno stop la velocità di scatto e viceversa.

Se mi trovo dunque in strada in una bella giornata di sole, senza nuvole e il mio soggetto è in piena luce, con una pellicola 100 ASA dovrò scattare ad f16- 1/125 secondo la suddetta regola, se invece volessi aprire il diaframma ad f/4 non devo far altro che aumentare la velocità di scatto dello stesso numero di stop, in questo caso 4; la nuova coppia diventerà f/4 – 1/2000

E’ più semplice farlo che spiegarlo… ma vi assicuro che in street photography questa regola sia in analogico che digitale vi permetterà di scattare focalizzando l’attenzione direttamente sulla scena senza perdersi in calcoli esposimetrici.

Questa regola ci permette di giocare come se fossimo a priorità di diaframmi al cambiare delle condizioni di luminosità, aumentando così di molto la nostra reattività. Applicare questa regola in digitale, ci permetterà di imparare ad osservare le ombre, ci porta a prestare maggiore attenzione alla luce e al variare delle condizione atmosferiche.

A presto
Andrea

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