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Eccoci arrivati alla terza parte del flusso di lavoro analogico nell’era digitale: Lo SVILUPPO!

PREMESSA

Siamo tornati a casa con i nostri bei rulli esposti, abbiamo un’idea o meglio una percezione più o meno chiara di ciò che abbiamo prodotto, ma un dubbio ci attanaglia… avrò veramente immortalato ciò che ho visto? E se qualcosa fosse andato storto? Se magari ho cannato l’esposizione proprio di quello scatto? L’unico modo per saperlo è sviluppare!

exposed - FLUSSO DI LAVORO ANALOGICO PART 3: SVILUPPO - fotostreet.it

SVILUPPO:
COME, DOVE, QUANDO?

In materia di sviluppo, si potrebbe aprire una lunga ed estenuante discussione che mai porterebbe ad una verità univoca e certa.

Sviluppare in casa o in laboratorio? E se in laboratorio, quale? Come capire se un laboratorio va bene per le nostre esigenze? Quanto la qualità dei chimici utilizzati incide sulla resa? Senza dimenticare i costi, sono sostenibili o sottoposti ad una speculazione data la scarsità di richieste?

Se un decennio fa, c’era l’imbarazzo della scelta, oggi le scelte diventano molto ridotte, difficili e spesso obbligate. Dunque: cercate su internet, chiedete ad amici fotografi che già sviluppano o semplicemente provate e riprovate.

IL MIO FLUSSO DI LAVORO

La natura della pellicola definisce il mio iter di sviluppo: se colore vado in laboratorio, se bianco e nero sviluppo personalmente.

CONSIGLI SUL COLORE

Nel caso del colore, quando ho iniziato la mia ricerca ho “sacrificato” più di qualche rullo!

Ho portato rulli del medesimo tipo (stessa marca e asa) fatti nella medesima giornata a sviluppare in diversi laboratori in città, scegliendo tra laboratori noti per la storia fotografica e per il prestigio delle stampe. Non ho richiesto la scansione (solitamente poco curata) ma solo lo sviluppo del negativo. Arrivato a casa, ho poi controllato con attenzione la qualità dello sviluppo e basato le mie successive scelte sulla qualità ottenuta.

Non nego di aver più volte cambiato laboratorio per svariati motivi: in alcuni casi per via di ingiustificati innalzamenti di prezzi di (solo) sviluppo, in altri casi per una non costanza della qualità. In Italia sono disponibili diversi service online professionali a cui inviare i propri negativi, io preferisco consegnare di persona la mia produzione e non affidarla a corrieri per via di un maggior dispendio di tempo e un incremento dei costi. Solitamente richiedo anche di non tagliarmi le strisce, è un’operazione che preferisco fare da solo.

Vi consiglio di affidarvi sempre a laboratori professionali che sviluppano da anni, con flussi di lavoro regolari e dunque con un frequente ricambio dei chimici usati, che inesorabilmente scadono!

Io sono solito portare in stampa gruppi di rulli appartenenti alla medesima session o al medesimo lavoro, dopo un periodo più o meno variabile a seconda dell’intensità emozionale dell’evento. Di regola più sono coinvolto più tardo nello sviluppo per far scemare quella carica emotiva che sicuramente influenzerebbe l’editing successivo. Tuttavia non vi è regola.

SVILUPPO DEL BIANCO E NERO,
LA MIA SCELTA OBBLIGATA

Per quanto riguarda il bianco e nero, sviluppo personalmente in casa.

Ricordo che il primo rullo lo portai da un fotografo locale… chiesi: “sviluppa il bianco e nero” e lui “si certamente!“; io: “veda che è bianco e nero, non è chi mi sviluppa il rullo in C41?” e lui: “C41? no no, bianco e nero” ed io ok le lascio questo rullo.”

Una settimana dopo, torno a prendere il rullo e il tizio mi fa: “guardi non mi deve niente“…. ed io, “in che senso” e lui “evidentemente avrà sbagliato qualcosa, magari l’esposizione…perchè il rullo è completamente bianco“… prendo allora il rullo (che conservo ancora come memoria storica)… lavato! Candido! Nessun segno di esposizione, nessun alogenuro d’argento aveva trovato posto in quella striscia… niente! Una chiarissima striscia trasparente di triacetato di cellulosa, priva di ogni traccia di esposizione e vi assicuro che l’intero rullo era stato caricato perfettamente!

Il tizio mi regalò un nuovo rullo… andai via pensando ad un palese errore di sviluppo.

Nelle mie zone il prezzo medio per lo sviluppo di un rullo in bianco e nero è di circa 10,00 euro! Si 10 euro a rullo (circa 2/3 del costo di 1 litro di Monobagno necessario allo sviluppo di 20 rulli), tempi di attesa circa 2 settimane, risultati variabili a seconda dello sviluppatore… Push e Pull? Non ne parliamo.

So che i laboratori locali devono pur camparci, so che i liquidi costano, scadono e se non hai un buon flusso di sviluppi alla fine vai in perdita, ma come fotografo, quando torno da una session impegnativa con circa 10-15 rulli… capirete bene che a lungo andare diviene un salasso, senza contare la perdita di controllo del mio flusso di lavoro (almeno per il bianco e nero).

Dunque non me ne vogliate… ma io preferisco e consiglio lo sviluppo del bianco e nero in casa.

VANTAGGI DI UNO SVILUPPO
AT HOME

Studiare, approfondire, sperimentare per affinare la propria tecnica di sviluppo è a mio avviso la scelta migliore… si fa esperienza, si gode dell’emozionalità dello sviluppo e della prima visione (quasi un parto), si diventa artefici integrali del proprio lavoro, si esce dalla camera di sviluppo (spesso il bagno di casa) con una piena soddisfazione.

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Io ho iniziato un po’ di anni fa, con gli starter kit di Ars Imago e con tante ore chiuso in bagno avvolto da un intenso odore di acido acetico. Sbagliando, riprovando, pasticciando a volte un po’… ma rullo dopo rullo sono riuscito ad affinare la mia tecnica.

Oggi mi ritengo un felice utilizzatore di Monobath.. ma di questo ve ne parlerò nei prossimi articoli.

Per il momento è tutto;
se avete consigli da condividere o informazioni relative a sviluppatori locali scrivetelo in un commento

Alla prossima
Andrea

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