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Ma mi stai ascoltando? Ma può essere che sei sempre distratto? Ma dove guardi? Lo spettacolo è dall’altra parte!
Queste sono le classiche frasi che mia moglie o chi mi accompagna per strada durante le mie passeggiate mi dice dopo un po’, arrabbiandosi pure se non rispondo nei primi tre minuti!

Si potrebbe andare in strada in gruppi di 100, ma la street photography si fa da soli…soli non nel senso fisico del termine,
ma nella sua eccezione mentale.

La macchina fotografica ormai sta diventando una mia estensione… è sempre con me, posso uscir di casa senza telefono, ombrello, cappotto, ma mai senza la mia macchina fotografica. Se non ho la mia macchina fotografica preferisco chiudere gli occhi e non guardare piuttosto che tornare a casa con la collera di aver visto qualcosa di interessante e non averlo potuto fotografare. Non perchè come un turista passi il tempo a fotografare tutto quello che si muove, ma perchè voglio avere sempre la potenzialità di farlo; capita anche di non scattare nemmeno una foto… ma l’idea di averlo potuto decidere mi rasserena.

DSCF6255 750x500 - Un apparente stato di trance - Street Photography - fotostreet.it

[wolf] – Pisa – ©andrea scirè

APPARENTEMENTE DISTRATTO – Il lato positivo

Sempre più spesso quando cammino per strada in compagnia di qualcuno, appaio come assente, poco interessato, disattento alle discussioni…ma è solo perchè osservo cosa avviene intorno e non perchè poco interessato a parlare con il mio compagno di avventure. Mi tengo semplicemente pronto… tutto qui… del resto si ascolta con le orecchie e si vede con gli occhi e il cuore no?

DSCF6436 750x500 - Un apparente stato di trance - Street Photography - fotostreet.it

[underskirt] – Pisa – 2016

Oggi pensavo e riflettevo proprio su ciò, sul fatto che  la street photography mi sta portando in un apparente stato di disattenzione, ma al tempo stesso sta aumentando a dismisura la mia percezione del mondo esterno. Menomale che leggendo un po’ in giro e parlando con amici e colleghi di street ho compreso che questo status mentale è molto comune tra gli street photographers… dunque non preoccupatevi se capita anche a voi.

LO STATO DI TRANCE – il lato negativo

Le cose si complicano invece di molto quando in strada aumenta la confusione. Se ci sono folle voglio starci dentro! Se ci sono eventi, feste, sagre e qualunque altra aggregazione di massa  desidero addentrarmi il più possibile, se la luce è quella giusta in una giornata giusta… allora il mio cervello va in pappa. E’ come se ci fosse il mondo ed io… è come se vedessi tutto in una mega tv e dovessi aspettare il momento giusto per fare un fermo immagine.

DSCF6303 750x500 - Un apparente stato di trance - Street Photography - fotostreet.it

[strangers in Pisa] – ph Andrea Scirè ©2016

Dunque può capitare che mi pianti al centro delle strisce pedonali aspettando l’arrivo di quel tipo che avevo adocchiato dalla parte opposta, oppure che mi fermi o indietreggi di botto per inquadrare il tipo che mi viene incontro… oppure ancora, come sempre più spesso avviene negli ultimi periodi, che parta con passo veloce, abbandonando la mia compagnia, per guadagnare metri per poi tornare incrociando il soggetto adocchiato prima dalla parte opposta della strada.

Lo so è un comportamento psicopatico, ma in realtà se vedo quel che vedo e riesco a fermarlo in un fotogramma come io dico… allora nessuna considerazione altrui può scalfire la mia gioia e soddisfazione per la foto appena fatta.

Molti sostengono che lo street photographer ha una visione e un comportamento bislacco in strada, per me lo street photographer è

un attento ballerino invisibile,
apparentemente distratto,
che danza tra la gente.

non so se questo approccio sia o meno corretto, giusto o condivisibile, ma so con certezza che questo approccio mi fa divertire un casino e mi da un senso di libertà ed espressione come niente al mondo!

A presto
Andrea

NB: Menomale che col tempo mia moglie si è abituata anche a questo 😉

5 Comments

  • Andrea ha detto:

    Una sorta di manifesto semplice e assolutamente veritiero! Trovo una felice idea quella di usare nei vari articoli toni molto più “quotidiani” e facilmente assorbibili da tutti, è il modo migliore per avvicinare il pubblico e per metterlo nella condizione di capire e immedesimarsi nello street photographer.

    • Andrea Scirè ha detto:

      Grazie per il tuo commento, è proprio questo il format di fotostreet.it,
      la street photography, le tecniche, le esperienze, gli approfondimenti ecc raccontati in modo easy 😉

      Grazie ancora per leggere fotostreet.it
      Andrea

  • alberto ha detto:

    quando esco per una sessione di street vado rigorosamente da solo… non voglio nessuno vicino a me. questa è, però, anche la mia idea di fotografia. non amo le uscite in gruppo, anche se ci partecipo spesso, perchè limitano il fluire del mio pensiero. la fotografia è un lavoro dell’anima e la mia deve stare in solitaria per elaborare.

  • Mario ha detto:

    Ehm….forse devo far leggere qst post anche alla mia fidanzata! ?

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