Sul sito della Magnum, nel profilo di Bruce Gilden c’è scritto:
“Sono conosciuto per scattare foto molto vicino,
più invecchio, più mi avvicino.”
Ho scoperto Gilden, nelle pagine dell’ormai famoso libro “Street Photography Now” (p.54), la prima cosa che ho detto quando ho visto le prime foto è stato “ma quanto sono vicine queste foto”!
La maggior parte del lavoro di Bruce Gilden si svolge in strada, con scatti veramente ravvicinati; osservando le sue foto, guardando i video presenti in rete e dopo lo splendido documentario su di lui della serie “Contact Sheets” della Magnum in collaborazione con Sky, posso dire di aver scoperto alcuni aspetti della street photography veramente interessanti che hanno per alcuni versi influenzato il mio modo di scattare.
ECCO COSA HO IMPARATO DA BRUCE GILDEN
1. Scatta veloce
La velocità con cui Gilden si gira e sorprende i suoi soggetti è veramente invidiabile. Nella maggior parte dei video è possibile vedere come Gilden affianca o supera i suoi soggetti, aspetta il momento giusto e scatta con una rapidità tale da innescare reazioni uniche e di forte impatto.
2. Prevedi la scena
Gilden è un perfetto osservatore, calcola ogni suo movimento, scruta l’ambiente circostante e attende. Spesso corregge le traiettorie dei suoi soggetti con il proprio corpo…. porta la gente a fare determinati percorsi, la induce a spostarsi nella posizione perfetta e click… fatto.
3. Più sei vicino, più interessante sarà lo scatto
Il punto di vista è quasi sempre dal basso, il flash tenuto in una mano, solitamente è spostato di un angolo di circa 45° rispetto al soggetto. L’uso attento della luce, in piena rapidità, riesce a creare sempre delle ombre capaci di enfatizzare correttamente la peculiarità delle persone ritratte. Le ombre nette e l’estrema vicinanza con il suo soggetto rendono infine di grande impatto ogni singolo scatto.
4. In certi casi, non fare troppe domande e mostrati interessato soltanto all’estetica della foto
Uno dei lavori più noti di Gilden, è quello fatto sulla YAKUZA, la mafia giapponese. Gilden ha ritratto lo stile, la drammaticità, la teatralità e la filosofia di questi individui come nessuno mai. E’ entrato in contatto con loro, è stato molto vicino a loro e non a fatto mai troppe domande. A Gilden interessava la foto, non interessava affatto che magari il tizio fotografato fosse un assassino plurimo. L’estetica e la cultura della Yakuza trasuda da ogni singolo sguardo, tatuaggio o atteggiamento ritratto. Un lavoro durato anni e meravigliosamente unico.
5. Più un soggetto è “diverso”, più la foto sarà interessante
I soggetti di Gilden, per qualche verso, sono tutti assolutamente distinti dalla massa. Hanno un qualcosa che li caratterizza e li rende differenti dal resto delle persone. Lo stesso Gilden dice “Le persone che fotografo hanno una certa individualità nel modo di camminare, nel modo di vestire, nel modo di guardare“. La diversità attrae, la diversità distingue la diversità racconta.
Ci si potrebbe soffermare ore ed ore su ogni singolo scatto, ed imparare sempre cose nuove. Concludo citando una sua affermazione e lasciandovi alcuni riferimenti per chi desidera approfondire questa brillante sfumatura della street photography.
“Se si sente l’odore della strada guardando la foto,
si tratta di una fotografia di strada (Bruce Gilden)”