Come sempre ho detto: “la street photography è un approccio alla vita, un approccio alla fotografia… è un modo di essere, di vivere e di vedere! ”
Alex Coghe, in una suo articolo su Photographers.it scrive: “Non ci devono stare per forza le persone per parlare di fotografia di strada. Potrei fotografare un palombaro in acqua, in teoria, ma facendolo in uno stile street rientrerebbe a pieno titolo nel genere”;
E allora perchè non portare la visione street anche nel mondo della moda, perchè non sdoganare quella visione Fashion a cui le riviste di moda e la comunicazione tradizionale ci hanno abituato e trattarla in modo nuovo, vero, alternativo… street?
Bene, a questo ci ha pensato Giuseppe Pons, amico e irriverente street photographer milanese, che ha fatto del suo colore un marchio di fabbrica e della sua acutezza di visione una firma oramai riconoscibilissima.
FASHION STREET di Giuseppe Pons
Vi presento FASHION STREET, la mostra di Giuseppe Pons, che si terra dal 13 al 30 Settembre presso gli spazi di AT 57, in Viale Liguria 57, Cologno Monzese:
Frutto di un lavoro durato più di 4 anni tra i backstage della Fashion Week di Milano, un progetto articolato dietro le quinte della moda. Giuseppe narra gli infiniti minuti che precedono i brevi attimi in passerella, così tra modelle intente a scattarsi un selfie o a leggere un libro, sbirciamo nel duro lavoro dei make-up artist, delle vestieriste, degli addetti alla sicurezza che, silenziosi, rendono possibile lo show.
I vestiti luccicano ma perdono il loro ruolo centrale lasciando spazio alla vita reale, di chi ha scelto di “correre” in passerella divenendo vettore del genio creativo di noti stilisti.
Un appuntamento da non perdere, per gli amanti della moda, della street o semplicemente di visioni artistiche alternative che rendono bello il mondo della fotografia!
Mostra: “Fashion Street” di Giuseppe Pons
Curatrice: Sara Emma Cervo
Date: 13 – 30 Settembre 2018
Location: AT 57 – Viale Liguria 57, Cologno Monzese
Maggiori informazioni su Giuseppe Pons e i suoi lavori:
Non sono del tutto sicuro che questo genere di fotografia possa rientrare nella street photography, a meno che non colga proprio l’aspetto life, ovvero umano del contesto. Faccio un esempio: il callo del piede di una modella, o la sfilacciatura del SUO abito, non di quello che indosserà alla sfilata. Ma detto questo la fotografia è fotografia, e quando è bella poco importa incasellarla in un genere. Riporto una mia vecchia nota sul tema. (se sono troppe oppure invadenti fammelo sapere 😉 )
Doisneau affermava che fotografare è un po’come pescare; lui si definiva un pescatore di immagini.
Mi è piaciuta questa metafora, mi ci ritrovo in pieno!
Anche io sono un pescatore di immagini, e penso che in questa metafora possono ritrovarsici parecchi fotografi.
La pesca dicono sia uno sport molto rilassante.
Quando la si pratica con la fotografia diviene ancora più rilassante; non c’è competizione con un altro essere vivente, che deve soccombere per la nostra vittoria, e la preda: la bellezza, i senso, la forma e la sostanza, sono sempre sotto i nostri occhi e basta solo scovarla, pescarla appunto.
Ogni fotografo ha quello che si potrebbe chiamare il suo universo concettuale.
Tutti sono bravi in genere, in uno stile, e presentano -pescano direi- in quel ambito.
Lo stile in fotografia è un valore?
La forma e la sostanza in che rapporto stanno in fotografia?
Fino a qualche anno fa le fotografie venivano viste sulla carta stampata e nelle mostre; gli autori e i soggetti che si vedevano erano tutto sommato pochi e molto spesso gli stessi.
Oggi invece la fotografia è vista in prevalenza sul Web; gli orizzonti visuali si sono estremamente allargati, e Autori che un tempo non avrebbero esposto mai oppure noi non ne avremmo mai visto le opere adesso sono a portata di mouse.
Questo se da un lato è un vantaggio: amplia la nostra conoscenza, dall’altra ha per conseguenza una saturazione visuale: guardiamo troppo –forse- e tutti fotografano: e tutti, dico tutti, abbiamo un apparecchio fotografico in tasca, che va da una sofisticata compatta al cellulare economico.
In fotografia la forma è sostanza, o meglio, la sostanza si può solo esprimere con una forma, sorreggendola. Sostanza= sub stantia, ovvero ciò che sta sotto
La sostanza è quel elemento che sorregge la forma.
A questo punto sorge una domanda: quante sono le fotografie street che osserviamo che hanno una forma che si regge sulla sostanza, o meglio in che consiste la sostanza che regge la forma, per quale sua intrinseca qualità riesce a fare questo?
Io penso che la sostanza sia data da quanti percepiscono, anche a livello subliminale, uno stato d’animo e lo fanno proprio. In un certo senso la sostanza sta nella condivisione di uno stato d’animo emotivo, piuttosto che di una rappresentazione; e la qualità è tanto più profonda quanto più questo stato d’animo penetra nel fotografo, e di conseguenza anche nell’osservatore.
Quindi, si potrebbe dire, la street photography racconta la vita che si svolge incessantemente sotto i nostri occhi, ma che proprio per la velocità, qualche volta indifferenza, con cui passiamo, non può essere vista.
Giovanni ( Francomacaro)
Ciao Giovanni e grazie ancora una volta per aver commentato.
Il lavoro presentato da Giuseppe Pons, verte esclusivamente sul lato “life” o “umano” delle modelle nei backstage della moda milanese, mostrate in “abiti” inusuali e sotto aspetti emozionali raramente presi in considerazione nella fotografia di questo tipo di eventi.
Concordo con l’idea del Pescatore di Doisneau, ma come spesso ho scritto in questo blog e come sempre racconto negli incontri, in street photography puoi fare “il pescatore” e attendere “i tuoi pesci” o meglio che i tuoi “attori” entrino in scena, oppure essere cacciatore e muoverti all’interno delle “tue visioni” e prenderti, spesso anche con forza, le immagini.
Ciò dipende da te, dalle varie situazioni e soprattutto dal tuo stato d’animo.
Sul lato della sostanza e della forma, io spesso aggiungo un’altro elemento la “Struttura” l’aspetto fisico e materico della presentazione di un’immagine.. dunque penso si abbiano tre elementi: “Forma, Struttura e Contenuto”, ogni componente è fondamentale e contribuisce alla comunicazione veicolata attraverso la fotografia.
Ritengo tuttavia che questi elementi non debbano essere sempre tutti egualmente bilanciati; spesso la predominanza dell’uno giustifica la scarsezza dell’altro… l’importante, almeno per me, è il “messaggio” che DEVE passare… SEMPRE.
Sulla tua nota sul “genere”, penso invece che quello che siamo soliti definire come tale è alla fine, semplicemente un’attribuzione esterna data dagli osservatori di un lavoro fotografico che si muove su determinati canoni stilistici e che per predisposizione autoriale può tendere verso uno specifico modo di comunicare.
La street photography, racconta ciò che il fotografo desidera comunicare, la vita ma anche un semplice oggetto che riecheggia la vita che gli sta attorno; continuo a ritenere con forza che “street” sia l’approccio alla fotografia piuttosto che un genere incapsulato in canoni comnunicativi, tematici e stilistici troppo stretti.
La mostra di Pons, è a mio avviso, rigorosamente “STREET”… ti invito a vederla! Mi piacerebbe conoscere ancora il tuo pensiero a riguardo.
Grazie ancora per aver scritto
Alla prossima
Andrea