Ogni volta che faccio un workshop, qualcuno mi dice “Grazie… hai cambiato il mio modo di vedere, sei stato sincero, duro e schietto e sei riuscito a comprendere cosa voglio e indicarmi la direzione…”
Ogni volta che entro in contatto con le persone mi rivedo in esse! Come in uno specchio mi rivedo in ogni individuo che si approccia alla street, rivivo le difficoltà che ho vissuto io e imparo dalle loro domande…
Nel tempo mi sono reso conto quanto importante sia ogni singola visione fotografica, quanto ogni elemento, frase, osservazione possa contribuire a forgiare la mia visione del mondo e quanto ogni mia frase o pensiero possa innescare lo stesso negli altri.
Quando si inizia a scattare in strada le domande che spesso si affollano nella mente sono “cosa?”, “come?”, “perche?” , “Come faccio a vedere”. La risposta che spesso do è “vedi quel che il tuo cuore vede e troverai le risposte”.
SI! LA STREET PHOTOGRAPHY E’ ANCHE POESIA.
Una volta parlando di cos’è la street, un amico mi disse: “ma allora è come scrivere una poesia… tutto in uno scatto?… tutto in un foglio?” e allora vi chiedo come si fa a scrivere una poesia se non si ha nulla da dire? Come si fa ad interpretare un brano se non si fa proprio il suo messaggio?
Ecco 6 consigli per migliorare la vostra street photography:
Fermativi e osservate la gente che avete intorno… osservatela bene… adesso iniziate a camminare e… ascoltate… ascoltate i suoni che vi circondano… e ancora…ancora una volta continuate a camminare… entrate in contatto con la città… respirate la strada… respiratela… il resto lo capirete da soli.
La street photography è fatta di attimi che possono durare una vita, è fatta di cose normali raccontate con semplicità e nell’immediatezza del momento che diventano straordinarie soltanto grazie al vostro modo di raccontarle.
La chiave di tutto sta in voi… nei vostri occhi, nella vostra mente e nel vostro cuore.
Alla prossima
Andrea
Tutte le foto sono state realizzate con Leica M6, Kodak Trix 400 e 21mm Voigtlander 😉
Cosa ci trovi di bello in questi scatti?
Dove è la poesia?
Cosa dovrebbero comunicare a chi li guarda?
Cosa dovrebbe imparare chi ti ascolta?
Ciao Maurizio, innanzitutto grazie per aver commentato!
Evidentemente ti sarai soffermato solo sugli scatti e non sulle parole, oppure può anche darsi che l’invito ad una maggiore percezione del mondo che ci sta attorno, non sia stato da te accolto. Capita… peccherei di presunzione pensando che tutti i messaggi arrivano o che tutti possano essere predisposti alla percezione di essi.
Rimanendo sulle foto, nella loro semplicità se noti, sono tutti momenti di “sospensione dal mondo” e fanno parte di una serie un po’ più ampia (non mostrata), il loro ruolo è provocatorio e al tempo stesso propedeutico all’articolo. Tuttavia dalle tue domande, ritengo che la tua sensibilità ha colto solo la loro apparente banalità, rimanendo in superficie e senza andare a fondo, ma capita anche questo.
Se fossi in te, cercherei di trovare una risposta alle domande che mi poni, e dunque cosa rende uno scatto bello? Cosa concorre alla poetica di una immagine? Esiste un pensiero dietro una foto? Siamo veramente disposti ad offrici costruttivamente agli altri?
Ti auguro tanti scatti, sicuramente più incisivi e comunicativi di quelli mostrati in questo articolo 😉