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18 AGOSTO 2015, CORREVANO TUTTI DIETRO AL SANTO!

Tutti a scattare e filmare la magnificenza di quel fercolo così imponente da far sembrare la gente piccola piccola.

Sono anni ormai che in occasione della festa del Santissimo Salvatore (18 agosto), soggiorno qualche giorno a Militello in val di Catania (Sicilia) – paese in cui sono cresciuto; quest’anno il numero di fotografi ed amatori interessati ad immortalare l’effige del Cristo accarezzata dalla luce era molto elevato e con esso  il numero di gente capace per un selfie di fermare addirittura la processione… persino il parroco con il suo cellulare coglieva ogni occasione per un selfie con “Santo e fedeli”.

Quest’anno, ho deciso di andarmene in giro semplicemente con la mia  Yashica GSN del 75′ caricata con dei rulli scaduti di qualche mese reperiti per puro caso in un’ottica locale e la mia Ricoh GR con cui ho deciso di scattare l’intera estate.

Mi sono detto: “cosa fotografo quest’anno?”. Nelle altre edizioni con ottiche diverse e con target diversi ho documentato la festa nei diversi aspetti e il rischio di fare la solita foto, con la solita gente (invecchiata di un anno) era molto alto… dunque, come suggerito da Joel Meyerowitz, ho deciso di “non fotografare” il santo e tutto il fervore derivante, ma semplicemente la gente,   il modo di camminare, di guardarsi intorno, di interagire con gli altri.

Se tutti andavano in una direzione, be’ quest’anno mi sono diretto, con un far inglese, dalla parte opposta andando in cerca di quelle strisce luminose che rompevano la monotonia delle ombre. Sono rimasto fermo al centro della strada, investito da una marea di gente che incurante della mia presenza mi schivava solo all’ultimo momento, sono stato immobile agli angoli delle strade in bilico tra luce e ombra e indisturbato  dietro le bancarelle mobili dei venditori di palloncini… al di la del risultato ammetto che è veramente emozionante divenire invisibile senza essere un supereroe.

Qui di seguito gli scatti di questa street session… sono foto senza pretese di gente che per la festa “du patruni du munnu” [“il padrone del mondo” – espressione utilizzata dai locali per chiamare il santo]  si è ben vestita, si è “agghiddata” come si dice dalle mie parti ed è scesa in strada socializzando in un raro social network reale.

 

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