Per alcuni ricercatori la parola Carnevale deriva dall’espressione latina Carnem Levare… nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale.
Il carnevale, salvo gli aspetti più tradizionali e folkloristici, viene spesso visto, almeno dalle mie parti, come un’occasione per “mascherarsi” e liberare le proprie inibizioni, un’occasione per giovani ed adulti per andare “oltre”… quasi come forma preparatoria a quella prescrizione ecclesiastica medievale di cui sopra.
Ballare, osare, ridere, levare in alto le proprie “armi” e ancora stringersi e muoversi dietro un carro allegorico che di allegorico ha solo delle grosse, immense casse acustiche collegate ad una console… tutto troppo costoso per rendere bella l’allegoria, ma non troppo costoso per trascinare con se ragazzi privi di età che danzano fino al mattino.
In strada, trovi dunque bambini e nonni, adulti e giovani, uomini e donne che celati da maschere spesso uguali, muovono i propri corpi a tempo di musica. Non importa che la tua maschera sia a tema, importa esserci, solo esserci.
Alla prossima
Andrea