Imparare a controllare la luce in fotografia è importantissimo; una buona luce esalta i particolari, crea profondità, regala dinamismo, enfatizza la drammaticità o dona dolcezza.
Il corretto controllo delle luci è un arte che s’impara nel tempo con molto studio e dedizione: schemi di luce, angoli di incidenza, intensità, riflessioni sono il pane quotidiano di coloro che lavorano con la fotografia, principalmente in studio o su set esterni costruiti ad hoc.
In street photography le cose sono un po’ diverse… non siamo noi a decidere!
La luce del sole, le insegne luminose, i riflessi sulle vetrine, le dominanti colorate delle auto creano un miscuglio complesso di luci e contrasti il cui controllo e bilanciamento spesso risulta difficoltoso. Inoltre, tanto per complicare un po’ le cose, la luce in strada tenderà a variare ad ogni singolo passo… e se decidiamo di stare fermi varierà lo stesso con lo scorrere del tempo.
Se ci affidassimo completamente agli automatismi delle nostre macchine fotografiche, specie in presenza di alti contrasti, i risultati sarebbero parecchio deludenti. Come fare allora ad ottenere buone foto quando le condizioni di luce non sono proprio ideali?
LA MIGLIORE SOLUZIONE
Lavorare in manuale è il modo più preciso per controllare il “mood” finale delle nostre foto, regolando tempi e diaframmi ad ogni passo (mantenendo ovviamente fisso il valore dell’iso). Molte fotocamere di fascia medio alta, presentano al posto delle ghiere di selezione delle modalità auto, una serie di ghiere di controllo delle funzioni veramente importanti in fotografia: tempi, sovra/sotto esposizione, diaframmi… bene teoricamente bastano solo queste “manopole” per ottenere buoni scatti.
UN ESEMPIO IN STRADA
Recentemente, durante una sagra locale, sono uscito a fare 4 passi…era quasi mezzogiorno! Per molti fotografi ed amatori è l’orario peggiore… io l’adoro!
Le ombre sono molto forti, i contrasti marcati, i volti diventano tutti più tetri in quanto il sole, verticale, forma delle ombre subito sotto gli occhi; inoltre la differenza tra zone illuminate e zone in ombra supera quasi sempre i 3 stop, il chè significa contrasti forti, neri assoluti, e gap poco recuperabili in post produzione… ovviamente tra palazzi, bancarelle, luci e lucette, vicoli e ombrelloni si presentava ai miei occhi un’enorme varietà di situazioni interessanti… ma difficili da fotografare!
Ecco allora come ho fotografato:
- Ho impostato la messa a fuoco in iperfocale chiudendo il diaframma a f8
- Ho fatto dei primi scatti di prova in luce media, e settato correttamente i tempi (1/250 per quelle condizioni di luce)
- Ho posto il mio dito sopra la ghiera dei tempi e, a seconda della luminosità della scena, li aumentavo o diminuivo degli stop necessari a mantenere il mio mood, a volte anche fino ad 1/60
Dopo i primi scatti… necessari ad una comprensione del modus operandi (ovviamente si ringrazia il digitale per le preview) ho deciso di scattare sottoesponendo le ombre e lasciando le luci emergere dal nero… bene, devo dire che mi sono divertito un sacco 🙂 … un po’ meno la ghiera dei tempi, veramente tanto stressata… ma alla fine… ho portato a casa qualche scatto interessante.
In pratica questo tipo di approccio può essere inteso come una sorta di esposizione a priorità di tempi con una coppia basata sul proprio gusto “street” [mood] e sulla propria comunicazione e non sull’esposizione corretta dettata dall’esposimetro interno della macchina.
Dimenticavo… i tempi di reazione sono pari a quelli del vostro dito e dunque agendo così non vi è nessun ritardo dovuto ad una esposizione automatica in condizioni complesse.
NB: per i puristi della perfetta esposizione… be’ le regole sono fatte anche per essere infrante 😉
Ecco alcuni scatti:
Complimenti per l’articolo, molto interessante. Volevo chiederti ma come si fa a scattare sottoesponendo le ombre e lasciando le luci emergere dal nero!? Non riesco mai a ottenere l’effetto come nelle tue, e necessaria della post produzione!? Grazie mille in anticipo.
Ciao Matteo e grazie per seguire fotostreet.it
Per ottenere ombre profonde ci sono diversi metodi, il più semplice è quello di impostare la tua macchina in lettura esposimetrica spot (o semi-spot se non presente) e misurare l’esposizione sulla luce più intensa della scena. Questo tenderà a scurire le ombre e in alcune circostanza a renderle ancora più “nere”. Si può ottenere un risultato simile agendo sulle ghiere di sovra e sotto esposizione ma la profondità dei neri non è quasi mai soddisfacente, dunque un aiuto in post produzione in questi casi è necessario.
Altro metodo, che preferisco e uso, è quello di operare in manuale modificando tempi e aperture, solitamente in questo modo ottieni neri profondi utilizzando tempi molto più alti rispetto a quelli necessari ad avere l’intera scena mediamente ben esposta; i valori dipendono dalle condizioni di luminosità.
Ovviamente alla base di tutto è necessario una già presente differenza di almeno 3 stop nell’illuminazione generale della scena.
La session dell’articolo è stata scattata tutta in manuale variando i soli tempi, per ottenere, di volta in volta, il risultato mostrato.
Spero di esserti stato utile.
Saluti
Andrea
Ottima tecnica (e bellissime foto) molto simile alla mia che utilizzo da anni con la x100 prima e con la x100t ora, sia per la street che per i wedding in stile reportage.
Imposto ISO Auto max 3200 (con valore privilegiato 200) e tempo non inferiore a 1/60. Scatto in Priorità dei Diaframmi (f/4 è la mia scelta univoca) ed utilizzo l’EVF per avere la preview della foto che andrò a scattare. Individuata la scena dove scatterò la foto, regolo l’esposizione agendo solo sulla rotella della compensazione dell’esposizione (sulla x100t è pari a +/- 3) utilizzando lo schermo da 3″ sul retro della camera, avendo la certezza che mai la macchina andrà sotto i parametri da me impostati relativamente al tempo minimo ed agli ISO, poi porto la macchina all’occhio, metto a fuoco (af singolo la mia scelta da sempre) e scatto. 🙂