Che approccio dobbiamo avere con la strada quando si fa street photography?
Ci sono diversi modi di fotografare in strada, ci sono diversi modi di interagire con le persone che ci stanno attorno; non vi è una regola fissa, ma tutto dipende dall’ambiente in cui ci troviamo e dal tipo di persone che probabilmente potremmo incontrare. Quando faccio le mie passeggiate fotografiche, la prima domanda che mi porgo è
“Quanto posso osare?”
Ebbene si, nella street photography la parola “osare” è spesso una delle parole che dovremmo tenere bene in mente; una posizione insolita, un punto di vista poco comune, una vicinanza eccessiva spesso permettono di offrire chiavi di lettura di una scena parecchio interessanti. Ovviamente tutto dipende sempre dalle ambientazioni che la città ci offre (cartelloni, segnali stradali, muri, graffiti) e dalla disponibilità o indifferenza che le persone mostrano nei confronti di un tizio con una macchina fotografica.
In base a questi elementi si può poi decidere se “Reagire” agli eventi o “Pianificare” e aspettare che avvenga qualcosa.
REAGIRE in Street Photography
Reagire significa innanzitutto essere costantemente pronti allo scatto.
Reagire significa anche avere una soglia d’attenzione parecchio elevata ed essere attenti osservatori; dobbiamo in ogni momento sapere cosa accade attorno a noi, avere una visione periferica spiccata in modo tale da carpire “il momento decisivo”.
In questo tipo di approccio, conta molto la nostra capacità di previsione, cioè la nostra capacità di anticipare e prevedere che una data persona compirà una determinata azione in un determinato momento.
E’ una sorta di tecnica “mordi e fuggi”, che permette di “sorprendere” i nostri soggetti, cogliendo magari espressioni bizzare e uniche, oppure immortalare momenti che un attimo prima o un attimo dopo non avrebbero avuto un potere narrativo.
Un approccio del genere, è tipico di Bruce Gilden, Eric Kim e molti altri fotografi di strada che nelle loro session sono quasi sempre in movimento, dominano lo spazio, si muovono in continuazione, prevedendo, condizionando, bloccando i movimenti delle persone attorno.
In alcuni casi, i soggetti vengono addirittura portati tramite l’uso del corpo (solitamente intralciadone il moto) verso i migliori background che rendono le foto altamente d’impatto.
PIANIFICARE in Street Photography
Pianificare, in street photography significa avere una gran pazienza!
Ebbene si, bisogna saper aspettare, aspettare aspettare.
Questo modo di scattare in street photography enfatizza la nostra idea di composizione fotografica. Diventiamo dei registi che in una scena, aspettano e collocano i loro attori nel migliore dei modi: in strada la nostra scena è l’ambiente circostante, un muro, un cartellone pubblicitario, e i nostri attori sono le persone.
Pianificare significa che composta la nostra scena, dobbiamo aspettare che gli attori vi entrino dentro, collocandosi nelle posizioni che abbiamo immaginato. L’emozione di vedere su un negativo o sul display della nostra macchina una scena per come la si era immaginata e impareggiabile.
Come si può già intuire, in questo tipo di approccio, si cammina ben poco, anzi direi che addirittura si rimane fermi anche per parecchio tempo (ore… i più audaci)
Ambedue gli approcci sono ugualmente efficaci, e la scelta dipende esclusivamente da noi e dal tipo di foto che vorremmo portare a casa. Spesso si può partire con l’idea di reagire agli eventi per poi fermarsi pianificando e viceversa.
La strada è imprevedibile, gli eventi sono imprevedibili,
le persone, nella stragrande maggioranze dei casi, NO!
A tal proposito ritengo la street photography sia uno dei modi più divertenti per comprendere un popolo, carpirne gli atteggiamenti, ed evidenziarne usi e costumi.
Buone foto!