Spesso quando pubblico le mie passeggiate fotografiche, sono solito nominarle Session; per session intendo:
“una sequenza temporale di scatti, effettuati nel corso di una singola passeggiata, di un singolo evento o di un’uscita fotografica”.
Anche se per molti, può non aver senso, nella mia visione fotografica il concetto di Session è molto importante.
Una volta, da ragazzo, andavo sullo skateboard; questo sport è caratterizzato da una serie di esercizi i quali presentano differenti difficoltà. Imparato a chiudere un trick e cioè a completare con successo un’acrobazia, lo step successivo era quello di eseguire una combinazione di esercizi in sequenza, senza sbagliare. Tale sequenza veniva tecnicamente chiamata “session” e la complessità degli esercizi ne determinava il valore e la bravura.
Tornando alla street photography, penso che fare una foto di una persona che cammina davanti a noi o trovarsi davanti ad una spettacolare combinazione di luci ed ombre capita a tutti; chiunque, spulciando nei propri archivi fotografici potrà trovare almeno una foto di ombre, di sguardi vaghi, di riflessi, di espressioni bizzarre ecc… tuttavia momenti diversi significano anche luci differenti, location differenti, texture differenti, cielo differente ecc.Questo significa che se mettessimo assieme queste foto, senza individuare un unico filo conduttore, alla fine avremmo soltanto delle belle foto prive di valore narrativo.
La logica umana in una sequenza fotografica cerca sempre un perchè, privarla di risposte significa confondere inesorabilmente l’osservatore facendone cadere l’interesse.
Si potrebbe affermare che una session è una sequenza fotografica effettuata in un brevissimo lasso di tempo [poche ore] che “racconta” un momento di vita.
PROGETTI FOTOGRAFICI
Solitamente distinguo la “street session” dai progetti.
Questi ultimi, li considero come un insieme di foto ben studiate, strutturate e con un elevato valore narrativo quando poste in sequenza; ritengo che un progetto fotografico debba avere tanti livelli di percezione via via più profondi e capaci di porre domande, dare risposte, offrire interpretazioni, insinuare dubbi, in cui il tempo può essere gestito ai fini della propria necessità comunicativa. Ritengo un progetto fotografico, come un pezzetto dell’anima dell’autore, una massima condivisione della sua visione fotografica… quasi una sharing emozionale…
…questa è semplicemente la mia visione,
…nessun dictat, nessuna regola, solo la mia libera visione.
Andrea.